File interminabili per il tampone: “allestire le tendopoli con personale sanitario militare“
Abbiamo una sanità pubblica al collasso, non dovuta solo alla pandemia ma alla riorganizzazione della stessa in molte asl, come ad esempio al rimpiazzamento dei medici in pensioni che non sono stati s...
Abbiamo una sanità pubblica al collasso, non dovuta solo alla pandemia ma alla riorganizzazione della stessa in molte asl, come ad esempio al rimpiazzamento dei medici in pensioni che non sono stati sostituiti in modo tempestivo lasciando senza medico in piena pandemia molti cittadini /pazienti veneti in un momento così difficile può far emergere la totale disorganizzazione della pubblica amministrazione, evidentemente passata la pandemia molti quadri, dirigenti andrebbero rimossi.
Detto questo non passa giorno che si evidenzia la difficoltà della sanità pubblica ,soprattutto dei turni estenuanti fatti dal personale medico e paramedico anche a seguito della sospensione dei colleghi non vaccinati portando ad un rallentamento della macchina sanitaria ,ma allora ti viene una riflessione del tipo :”il governo italiano chiama alla guida della macchina sanitaria per l’emergenza un militare ,un Generale ma perché non utilizziamo i medici e paramedici presenti negli ospedali militari per dar il cambio ai camici bianchi della sanità pubblica civile ? Ma perché non allestiamo nei territori di frazioni le tendopoli militari con personale sanitario militare per eseguire i tamponi e dar tracciamento dei contatti stretti quanto prima, ad esempio allestendole vicini ai complessi scolastici o nelle piazze delle periferie così da evitare code e spostamenti alle persone anziane arrivando fino a 3 o 4 ore di coda di attesa correndo il rischio di infettarsi ed infettare generando così un focolaio “ma quando pensano di addottorare?
Poi dopo 2 anni di pandemia ,il protocollo delle cure è stato modificato o rimane sempre lo stesso ,ossia tachipirina e vigile attesa oppure si pensa di adottare le cure domiciliari visto che oramai anche i bambini delle elementari lo sanno; il virus diventa “esplosivo nei primi 3gg “ e se non si interviene subito i danni saranno notevoli con conseguenze gravi che poi associate alla mancanza di medici di famiglia la situazione diventa gravissima .Inoltre visto che si “spinge “ per la vaccinazione di massa ,ormai è alla porta obbligo vaccinale per tutte le categorie di lavoratori ,le pillole acquistate verranno usate oppure no ? possono essere usate ai primi sintomi oppure no? Ma è possibile informare e formare i cittadini /pazienti di questo oppure dobbiamo sempre assistere inermi al bollettino sanitario dei positivi ,dei morti ,ecc. oppure agiamo per migliorare il tutto e non “diffondere “ la psicosi sanitaria con norme spesso discordanti mettendo ancora di più in crisi il sistema paese sulla fiducia paziente -ricerca scientifica ,prima cambiamo prima ne usciamo ma bisogna provarle tutte ,mentre oggi siamo e restiamo solo focalizzati su un punto ,ossia la vaccinazione che oramai è arrivata all’80% e chi non è vaccinato viene controllato ogni 48 h per andar a lavorare ,ma cerchiamo anche tramite un sierologico di capire effettivamente queste risposte anticorpali ,anzi io obbligherei i non vaccinati a farsi anche un sierologico ogni 15 gg max 1 mese perché magari molti di loro sono asintomatici ed hanno già sviluppato gli anticorpi .
Mentre aspettiamo che il “Generale “si attivi con le tendopoli l’importante è rispettare le normali norme si sicurezza, uso corretto della mascherina è distanziamento sociale e ridurre i contatti interpersonali, perché più contatti promiscui si hanno più facile è infettarsi.
Bragato Gianluca