TRIESTE – Si è concluso il progetto CrossCare 2.0 con la presentazione dei risultati a Trieste, presso la Sala Biasutti del Palazzo della Regione Friuli Venezia Giulia, il 12 giugno 2025. L’iniziativa ha avuto l’obiettivo di migliorare l’assistenza agli anziani nella zona transfrontaliera tra Italia e Slovenia, promuovendo modelli integrati e condivisi.
Obiettivi e partner
Il progetto, avviato il 1° ottobre 2023 e conclusosi il 30 giugno, è stato coordinato dalla Cooperativa sociale Itaca e co-finanziato dal Programma Interreg VI-A Italia-Slovenia 2021-2027. Ha coinvolto 15 partner di Friuli Venezia Giulia, Veneto e Slovenia, tra cui enti sanitari, amministrazioni comunali e organizzazioni del terzo settore, con l’obiettivo di rafforzare la governance e il coordinamento dei servizi sociosanitari per la cura dell’anziano.


Modello CrossCare 2.0
Il progetto ha sviluppato il Modello CrossCare 2.0, basato su un approccio multidisciplinare e centrato sulla persona anziana e sulla sua famiglia. Un ruolo chiave è stato attribuito al Care Manager, che ha coordinato il percorso assistenziale personalizzato garantendo continuità e integrazione tra servizi domiciliari e strutture residenziali.
Patti di comunità e partecipazione
Le innovazioni principali comprendono i Patti di Comunità, accordi territoriali che coinvolgono enti pubblici, privati, associazioni e cittadini per creare reti di sostegno agli anziani, favorendo l’invecchiamento attivo, il supporto ai caregiver e la prevenzione dell’isolamento sociale. Oltre 50 enti hanno aderito, partecipando a processi condivisi per migliorare l’assistenza domiciliare e sociale.
Formazione e diffusione delle buone pratiche
CrossCare 2.0 ha promosso corsi formativi rivolti a operatori sociosanitari e volontari, diffondendo protocolli innovativi quali Neuro moto cognitivo, Arco terapeutico e Meditazione trascendentale. Questo ha contribuito a rafforzare le competenze professionali e a sensibilizzare la comunità sul tema dell’invecchiamento.


Esperienze sul territorio
Il progetto ha evidenziato esperienze come il Portierato Sociale a Trieste, che fornisce assistenza, ascolto e accompagnamento agli anziani fragili, supportato da una rete di volontari e professionisti pubblici. Questo modello ha registrato oltre 600 contatti e numerose attività per il benessere e la socializzazione degli anziani.
Prospettive future
L’evento finale è stato un momento di sintesi e rilancio per continuare a investire in modelli integrati e sostenibili, affrontando le sfide dell’invecchiamento demografico con un approccio collaborativo e innovativo.