A Cormons il finale di Linguaemundi con “Se vivrò dovrò pure tornare”, omaggio a Pasolini

Il Festival Linguaemundi si chiude a Cormons con “Se vivrò dovrò pure tornare”, omaggio a Pasolini prodotto dal Teatri Stabil Furlan.

17 ottobre 2025 22:00
A Cormons il finale di Linguaemundi con “Se vivrò dovrò pure tornare”, omaggio a Pasolini -
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CORMONS – Si conclude con un appuntamento di grande intensità il Festival Internazionale delle Lingue di Minoranza “Linguaemundi”, che ha animato la città di Cormons con incontri, spettacoli e approfondimenti culturali dedicati alla diversità linguistica.
Domenica 19 ottobre alle 20.30, al Teatro Comunale di Cormons, andrà in scena “Se vivrò dovrò pure tornare”, produzione del Teatri Stabil Furlan, che chiuderà ufficialmente la manifestazione.

Un omaggio a Pier Paolo Pasolini nel cinquantenario della scomparsa

L’evento conclusivo del festival è un sentito omaggio a Pier Paolo Pasolini, nell’anno in cui si ricordano i 50 anni dalla sua morte. Lo spettacolo trae ispirazione da una lettera scritta da Pasolini a Novella Cantarutti da Roma, in cui il poeta confessava: “Davanti al Friuli dovrei ricominciare tutto daccapo: e a pensarci, qualcosa mi prende alla gola: un senso insieme di morte e di vita…”.
Da queste parole prende forma una rappresentazione intensa e poetica, capace di intrecciare memoria personale, identità e radici friulane, restituendo al pubblico una riflessione profonda sull’appartenenza e sulla necessità del ritorno.

Tre generazioni di donne tra memoria e identità

Con la regia di Massimo Somaglino e le musiche originali di Renato Miani, accompagnato al pianoforte da Daniele Russo, lo spettacolo vede sul palco Carla Manzon, Serena Di Blasio, Giulia Cosolo e Alessandro Maione.
La storia, ambientata a Casarsa della Delizia, mette in scena tre generazioni di donne che si incontrano, si scontrano e infine si ritrovano, in un dialogo che attraversa il tempo e le trasformazioni di una terra simbolo della cultura friulana.
Sul fondale narrativo scorrono le vicende dell’autonomismo friulano e le figure di Pasolini e Tiziano Tessitori, testimoni di un’epoca di rinascita identitaria e politica per il Friuli.

Una produzione del Teatri Stabil Furlan

“Se vivrò dovrò pure tornare” è una delle produzioni del Teatri Stabil Furlan, realtà culturale nata nel 2019 su iniziativa del Comune di Udine e riconosciuta ufficialmente dalla Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia.
L’associazione ha come soci fondatori il Comune di Udine, l’ARLeF – Agjenzie regjonâl pe lenghe furlane, la Società Filologica Friulana, la Fondazione Teatro Nuovo Giovanni da Udine, il CSS Teatro Stabile di innovazione del FVG, la Civica Accademia d’Arte Drammatica Nico Pepe e l’Istitût Ladin Furlan Pre Checo Placerean.

Il suo obiettivo statutario è quello di produrre e diffondere spettacoli teatrali professionali che valorizzino la lingua e la cultura friulane, utilizzando non solo il friulano ma anche le lingue di altre minoranze.
Tutte le sue produzioni si distinguono per elevata qualità artistica, tecnica e organizzativa, con l’intento di promuovere una drammaturgia identitaria contemporanea e al tempo stesso universale.

Un finale carico di emozione per Linguaemundi

Con questo spettacolo, Linguaemundi si chiude nel segno della memoria e della rinascita culturale, offrendo al pubblico una riflessione sul valore della lingua come strumento di identità e libertà.
“Se vivrò dovrò pure tornare” rappresenta un viaggio emotivo e poetico attraverso le radici friulane e l’eredità di Pasolini, celebrando l’importanza di tornare alle origini per ritrovare sé stessi e la propria voce nel mondo.

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