Monsignor Faidutti, un riformatore da riscoprire: a Gorizia il convegno sulla sua eredità

A Gorizia un convegno gratuito su monsignor Faidutti: sacerdote, riformatore sociale e figura centrale del Novecento friulano.

24 novembre 2025 22:30
Monsignor Faidutti, un riformatore da riscoprire: a Gorizia il convegno sulla sua eredità -
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GORIZIA – Una figura che ha segnato profondamente il Novecento friulano torna al centro dell’attenzione pubblica grazie a un appuntamento di rilievo culturale e storico. Venerdì 28 novembre alle 17.30, nella Sala Parrocchiale di San Rocco in via Venerio 1, si terrà un convegno a ingresso libero dedicato a monsignor Luigi Faidutti, sacerdote, riformatore sociale, politico ed europeista, uomo che più di molti altri comprese la necessità di coniugare fede, modernità e innovazione.

L’iniziativa è promossa dall’Istitût Ladin Furlan “Pre Checo Placerean”, in collaborazione con le diocesi di Udine e Gorizia, con il patrocinio del Comune di Gorizia e il sostegno di ARLeF, Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, Ambasciata di Lituania presso la Santa Sede, Sovrano Ordine di Malta, GECT GO – EZTS GO, Istituto di Storia Sociale e Religiosa, Teatri Stabil Furlan, BCC Venezia Giulia e Cassa Rurale FVG.

Un protagonista scomodo e visionario del Novecento friulano

Descrivere mons. Luigi Faidutti significa attraversare una delle stagioni più complesse della storia locale. Nato a Scrutto di San Leonardo nel 1861, sacerdote brillante e poliglotta, fu tra i primi a intuire che la vera forza della modernità non risiedeva solo nei pulpiti, ma anche nella capacità di offrire strumenti economici ai contadini. La sua intuizione portò alla nascita della Cassa Rurale di Capriva, dei consorzi agricoli e della Banca Friulana, realtà nate non per ambizione personale, ma per dare respiro economico ai piccoli proprietari e costruire un peso politico reale per un territorio che cercava ancora la propria voce.

Tra Vienna, Gorizia e una patria negata

Nel 1907 Faidutti entrò nel Parlamento di Vienna, approdando poi nel 1913 alla guida della Contea di Gorizia e Gradisca come Capitano.
Il crollo dell’Impero asburgico, nel 1918, segnò per lui un passaggio amaro. Chiese autonomia per il Friuli, posizione che gli venne contestata come segno di eccessiva vicinanza a Vienna. Ne derivò un clima ostile, fino al punto di impedirgli il rientro a casa a causa delle minacce di morte.

Fu quindi inviato a Kaunas, in Lituania, come uditore presso la Nunziatura apostolica, luogo dove trovò la morte nel 1931.

Un’eredità economica e sociale imponente

Il movimento fondato da Faidutti costruì una rete diffusa e duratura fatta di casse rurali, consorzi e cooperative, contribuendo a generare un modello di economia dal basso che per il Friuli rappresentò una vera rivoluzione.
Secondo lo storico e saggista Gianfranco Ellero, proprio questa sua capacità di incidere sui rapporti di forza dell’epoca fece sì che alcune élite locali non gli perdonassero mai il suo successo.

Un convegno per restituire voce e collocazione storica

L’appuntamento di Gorizia nasce con l’intento di rimettere un nome nella sua cornice, riportando in circolo storie che non sono soltanto ricordi, ma strumenti per interpretare il presente.
Un’occasione preziosa per approfondire la vita, le intuizioni e l’eredità di un uomo che seppe cambiare il suo tempo con idee moderne, coraggiose e spesso controcorrente.

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