Trieste accoglie 125 esperti per il convegno sulla comunicazione della scienza
Quattro giorni alla Sissa con Naomi Oreskes e 125 esperti per discutere di scienza, politica e informazione.
TRIESTE – Quattro giornate dense, ricche di confronto, idee e prospettive globali: dal 2 al 5 dicembre il campus della SISSA diventa il cuore di un grande appuntamento dedicato al modo in cui raccontiamo la ricerca e la rendiamo accessibile, comprensibile e davvero condivisa. Una maratona culturale composta da 40 panel e 125 voci italiane e internazionali, chiamate a ripensare gli strumenti del dialogo scientifico in un momento storico segnato da polarizzazioni, sfiducia e ritorni ideologici che cambiano profondamente la percezione pubblica della realtà.
Una protagonista attesa a livello internazionale
L’evento, promosso dal Laboratorio Interdisciplinare della SISSA, ospita in anteprima nazionale la storica della scienza Naomi Oreskes, da anni punto di riferimento mondiale per l’analisi delle strategie che distorcono il dibattito scientifico. Autrice del celebre ‘Mercanti di dubbi’, un volume divenuto simbolo nella lotta contro il negazionismo e le manipolazioni dell’opinione pubblica, Oreskes arriva a Trieste nei giorni dell’uscita italiana del suo nuovo lavoro, “Il grande mito. Come il business ha creato la leggenda del libero mercato e ci ha insegnato a odiare il governo” (Edizioni Ambiente).
In questo nuovo saggio, l’autrice ricostruisce come grandi gruppi industriali abbiano plasmato l’idea di un mercato “naturale” e privo di regole, alimentando la percezione che ogni intervento pubblico sia una minaccia e non un presidio collettivo. Un’indagine che, come nel suo precedente cult internazionale, offre strumenti per decifrare a fondo le radici culturali della manipolazione, rafforzando il valore della responsabilità sociale e della conoscenza verificata.
Dialoghi e confronti sulla disinformazione scientifica
L’appuntamento è fissato per venerdì 5 dicembre alle 9.30, nell’Aula Magna Paolo Budinich. Qui Oreskes converserà con il divulgatore Massimo Polidoro, approfondendo le tecniche – vecchie e nuove – con cui campagne coordinate e narrazioni strumentali cercano di indebolire le evidenze scientifiche. Dai meccanismi psicologici al ruolo dei nuovi media, il dialogo indica i punti nevralgici della disinformazione globale contemporanea.
Sempre nella stessa mattinata, alle 11.45, la storica della scienza discuterà invece di rapporti tra ricerca e potere politico nell’era di Donald Trump, insieme al biologo Enrico Bucci e alla giornalista Elisabetta Tola, voce autorevole di Radio3Scienza. Un confronto che offrirà uno sguardo diretto sul clima che ha influenzato la collaborazione internazionale negli anni recenti.
Un convegno che racconta il nostro tempo
Il quadro generale dell’iniziativa è illustrato dal responsabile scientifico Nico Pitrelli, che sottolinea come questa edizione arrivi in un’epoca in cui molte narrazioni negazioniste si trasformano in vere e proprie politiche pubbliche. Un cambiamento che, di fatto, ridefinisce il ruolo delle istituzioni e rischia di allontanare la società dalla conoscenza verificata.
Per questo, osserva Pitrelli, diventa indispensabile una comunità di professionisti capace di padroneggiare competenze complesse e in evoluzione, misurandosi con sfide cruciali come la crisi climatica, l’impatto dell’intelligenza artificiale e la fragilità dell’informazione. Il convegno diventa così un laboratorio aperto per riflettere su come mantenere inclusiva e democratica la comunicazione scientifica, trasformandola in un presidio civile e culturale.
Altri protagonisti e temi chiave
Durante le quattro giornate, il programma propone un mosaico di contributi che attraversano sociologia, arte, scienza, giornalismo e citizen science. Tra gli ospiti:
Massimiano Bucchi, che presenta il volume “Idee che cambiano il mondo” (Bollati Boringhieri), una guida alle innovazioni che hanno rivoluzionato la vita quotidiana.
Il sociologo Yurij Castelfranchi, impegnato a esplorare la decolonizzazione della comunicazione scientifica.
L’artista visiva ceca Magda Stanová, protagonista di una lezione illustrata dedicata alle divagazioni mentali durante le conferenze.
Lo scienziato Bruce Lewenstein della Cornell University, vincitore del PCST Award 2025, che dialogherà con Ilda Mannino, Nico Pitrelli e Paola Rodari sulle competenze necessarie per una comunicazione efficace nel mondo contemporaneo.
Un dialogo aperto sul futuro
I temi al centro del convegno non si fermano qui: si parlerà anche di giustizia ambientale, cambiamento climatico, dell’eredità del PNRR, di cittadinanza scientifica e di giornalismo indipendente nel sistema accademico. Una riflessione corale che punta a mostrare quanto l’informazione scientifica sia oggi un terreno strategico, capace di influenzare scelte politiche, modelli culturali e la tenuta democratica delle società.