A Trieste una serata speciale con Paolo Betti: il Carso incontra la Valsugana
A Trieste una cena Slow Food unisce Carso e Valsugana con i piatti etici dello chef Paolo Betti.
TRIESTE – Una serata pensata come un ponte gastronomico tra territori diversi ma uniti da una stessa filosofia: valorizzare la biodiversità, raccontarla attraverso il cibo e difenderla con gesti concreti. Giovedì 4 dicembre, il bistrot Mimì e Cocotte in via Cadorna 19 ospiterà un evento speciale nell’ambito di Farmer & Artist 2025: una cena a quattro mani che riunirà la cuoca dell’Alleanza Slow Food Giovanna Abbondanza e lo chef trentino Paolo Betti, protagonista del progetto itinerante Slow Truck.
Un appuntamento che prende il nome “Tra Carso e Valsugana, la biodiversità a tavola”, pensato per far dialogare due mondi culinari ricchi di sapori intensi, tradizioni forti e ingredienti che parlano il linguaggio della terra. Un vero viaggio gastronomico in cui i Presìdi Slow Food diventano strumenti per ritrovare memorie, identità e qualità.
Un ospite che porta la sua filosofia in viaggio
Paolo Betti non è soltanto un cuoco, ma un ambasciatore della cultura alimentare del Trentino Alto Adige. Referente dei cuochi dell’Alleanza Slow Food della regione, è noto per il suo lavoro di ricerca e per l’impegno nel divulgare una gastronomia etica, sostenibile e radicata nei territori. Per anni ha gestito il Rifugio Maranza, a oltre mille metri di quota, prima di trasformare la sua esperienza in un progetto su ruote: lo Slow Truck, che gli ha permesso di portare valori e ingredienti autoctoni in eventi nazionali come Terra Madre 2024.
Per Betti cucinare è un’azione culturale, un atto che parla di società, ambiente e responsabilità: produrre, trasformare e consumare cibo significa compiere scelte che incidono sul paesaggio, sulla biodiversità e sulle comunità. Per questo, viaggia “di valle in valle”, studiando razze locali, vitigni antichi, malghe e metodi rispettosi del suolo, alla ricerca di una cucina autentica, priva di artifici e pienamente coerente con il territorio che rappresenta.
Lo chef si definisce un “integralista”: mette la sostanza al centro, in un mondo dominato dall’estetica. Il suo intento è proporre una cucina vera, che nasce dai ritmi della natura e dalla qualità della materia prima, trasformando perfino la spesa in un gesto politico.
Un menù che unisce montagne e Carso
La cena del 4 dicembre sarà un tributo a due territori diversi ma accomunati dalla ricchezza delle loro produzioni. La cuoca Giovanna Abbondanza accoglierà Betti in cucina per un menù che esalta ingredienti rari, Presìdi Slow Food e tecniche tradizionali reinterpretate con sensibilità contemporanea.
Si partirà con uno sformatino che unisce montagna e lago, preparato con Casolet del Caseificio Turnario di Peio e Broccolo di Torbole, una combinazione impreziosita dalla cialda di segale SpaccioPani. Un inizio che racconta il cuore del progetto: far viaggiare i sapori.
A seguire, gli gnocchi con Polenta di Mais Spin della Valsugana, conditi con un ricco ragù di Pecora Carsolina, creano un ponte ideale tra Carso triestino e Valsugana trentina, celebrando due eccellenze locali. Il secondo piatto sarà un classico della tradizione trentina, il Tonco del pontesel, servito con polenta di patate. Per concludere, la Rosada con castagne della Valsugana, un dessert che richiama le atmosfere delle cucine di montagna.
La selezione dei vini contribuirà a completare l’esperienza: Malvasia e Terrano dell’azienda Budin di Sales, Sgonico, e l’Enantio a piede franco della cantina Bongiovanni, anch’esso Presidio Slow Food, scelti per accompagnare ogni piatto con equilibrio e carattere.
Continuità del gusto: i prodotti al Mercato Coperto
La filosofia di Slow Food non si limita all’esperienza conviviale della cena. Nel fine settimana successivo, molti degli ingredienti protagonisti della serata – in particolare i Presìdi – saranno acquistabili al Mercato Coperto di Trieste. Un’occasione che permette ai partecipanti di portare nella propria cucina gli stessi sapori autentici assaporati durante l’evento e di contribuire a sostenere i piccoli produttori.
Un invito a scoprire e sostenere la biodiversità
L’appuntamento è fissato per le 20.00, con l’obiettivo di celebrare il legame profondo tra cibo e territorio e di ricordare che la cucina può generare relazioni, raccontare storie e costruire ponti fra culture diverse. Una serata per scoprire ingredienti unici, incontrare produttori e condividere un modo di intendere il cibo che va oltre la tavola.
Per informazioni e prenotazioni: https://trieste.green/tour/farmer-artist-2025/