"Liliana è stata aggredita e soffocata dal marito": l'accusa della Procura che stravolge il caso
Nuova ricostruzione nel caso Resinovich: per la Procura, fu il marito a causarne la morte. Si attende incidente probatorio.
TRIESTE – Un nuovo capitolo si apre nell’intricata vicenda legata alla morte di Liliana Resinovich, a distanza di quasi quattro anni dalla sua scomparsa. La Procura di Trieste ha presentato una nuova ricostruzione dei fatti che cambia radicalmente il quadro investigativo.
La nuova ipotesi della procura
Secondo quanto emerge da una recente richiesta di incidente probatorio, il pubblico ministero ritiene che a causare la morte di Liliana sia stato il marito. L’episodio, per l’accusa, si sarebbe consumato nel parco dell'ex ospedale psichiatrico di via Weiss, ovvero il luogo dove il corpo fu ritrovato il 5 gennaio 2022, privo di vita e nascosto all’interno di due grandi sacchi neri destinati ai rifiuti urbani.
Le conclusioni della perizia
A supporto della nuova ipotesi accusatoria vi è una perizia medico-legale depositata di recente. Secondo i consulenti, Liliana sarebbe stata colpita in più punti del corpo, soprattutto alla testa, alla mano destra, al torace e agli arti. Le lesioni rilevate fanno pensare a una morte per soffocamento meccanico esterno, determinata da una compressione diretta sul volto. Tutti questi eventi, secondo la perizia, si sarebbero verificati il 14 dicembre 2021, giorno in cui Liliana scomparve.
Un cambio di direzione nelle indagini
La richiesta dell'incidente probatorio, anticipata dal quotidiano Il Piccolo, è stata depositata il 21 maggio alla giudice per le indagini preliminari. Il cambio di rotta investigativo contrasta con le precedenti conclusioni della Procura, che inizialmente aveva valutato la possibilità di un gesto volontario.
I dettagli che non tornavano
Fin dall’inizio, alcuni elementi avevano sollevato perplessità. Il corpo di Liliana fu rinvenuto con la testa avvolta in due sacchetti trasparenti, chiusi con un cordoncino attorno al collo, e inserito in due sacchi neri. Il fratello della vittima, aveva più volte sollecitato un riesame dell’intero caso, sostenendo che molti dettagli non fossero compatibili con l’ipotesi del suicidio.
Nuovi scenari in arrivo
Sebbene ogni responsabilità dovrà essere provata in sede processuale, la nuova ipotesi dell’accusa apre scenari completamente diversi rispetto al passato. È possibile che la Procura sia oggi in possesso di nuovi elementi investigativi o abbia rielaborato le informazioni già acquisite, giungendo a una lettura radicalmente diversa dell’accaduto.