5 borghi freschi e ombreggiati del Friuli da visitare in estate per sfuggire al caldo
Scopri 5 borghi del Friuli ideali per fuggire dal caldo estivo: freschi, tranquilli e immersi nella natura.


Quando la montagna diventa rifugio: borghi d’ombra per l’estate 2025
Le giornate si fanno sempre più calde e afose, e spesso l’idea di restare in città diventa insopportabile. Per chi è alla ricerca di un’alternativa piacevole, naturale e silenziosa, il Friuli Venezia Giulia offre veri e propri rifugi d’ombra. Piccoli borghi immersi nel verde, spesso a mezza quota o protetti da boschi secolari, regalano aria fresca, scorci suggestivi e la possibilità di rallentare. Hai mai viaggiato in Friuli tra gusto e cultura senza muovere un dito? Ora si può
Se stai cercando dove andare per sfuggire al caldo senza rinunciare a bellezza, autenticità e tranquillità, ecco cinque destinazioni ideali per rigenerare corpo e mente. Potrebbe interessarti anche Questa camminata nel cuore del Friuli ti porterà indietro nel tempo
POZZIS, VERZEGNIS – Un rifugio tra boschi e natura incontaminata
Verzegnis, in Alta Carnia, è il luogo ideale per chi cerca freschezza naturale e tranquillità. Circondato da boschi secolari e attraversato da corsi d’acqua, offre sentieri ombreggiati, paesaggi montani e aria pulita. Da non perdere il lago artificiale, le escursioni tra le piante di rododendri e l’area attrezzata per picnic immersa nel verde. Pozzis è un affascinante borgo montano incastonato tra i boschi del comune di Verzegnis, in provincia di Udine. Un luogo sospeso nel tempo, dove la natura ha lentamente riconquistato gli spazi lasciati dall’uomo. Negli anni Sessanta, infatti, gli ultimi abitanti furono costretti ad abbandonarlo a causa dell’isolamento geografico, delle difficili condizioni di accesso e dell’assenza dei servizi essenziali. Le case, in pietra e legno, rimasero per decenni in completo silenzio, cullate solo dal fruscio degli alberi e dal rumore dell’acqua che scorre nei vicini torrenti.
Oggi, dopo un lungo periodo di abbandono, Pozzis sta lentamente rinascendo. Sempre più persone, attratte dal fascino selvaggio e dalla pace assoluta che si respira tra queste montagne, hanno scelto di acquistare e ristrutturare le antiche abitazioni, trasformandole in rifugi estivi o luoghi dove ritrovare sé stessi. Chi arriva fin qui cerca qualcosa di raro: isolamento, autenticità, silenzio. Non ci sono negozi, né locali o movida. Solo natura, pietra e cielo.
Camminare tra le sue viuzze è come fare un salto nel passato: ogni muro racconta una storia, ogni porta chiusa custodisce un ricordo. Pozzis oggi è simbolo di un ritorno lento e consapevole a un modo di vivere più essenziale, lontano dal rumore del mondo moderno.
ILLEGIO – Cultura, ombra e silenzio tra le Alpi Carniche
Conosciuto per la sua mostra annuale di rilievo internazionale, Illegio è incastonato tra le montagne e protetto da una conca naturale che garantisce temperature più miti anche nei giorni più caldi. Le viuzze in pietra, le fontane, la chiesetta di San Floriano e i boschi intorno creano un’atmosfera perfetta per rilassarsi all’ombra.
Illegio è un piccolo gioiello nascosto tra i monti della Carnia, a pochi chilometri da Tolmezzo, in provincia di Udine. Un borgo raccolto e silenzioso, dove il tempo sembra essersi fermato e ogni angolo racconta storie di arte, spiritualità e resistenza. Avvolto da una natura rigogliosa e protetto da una corona di vette, Illegio incarna l’essenza stessa del Friuli più autentico: discreto, profondo e sorprendente.
Le sue origini affondano nel mito: secondo Paolo Diacono, qui sorgeva l’inaccessibile fortezza di Ibligo, ultimo baluardo dei Longobardi. Passeggiare tra le viuzze di pietra è come camminare in un racconto antico, dove si respira un senso di raccoglimento e armonia. Chi arriva a Illegio lo fa per ritrovare un ritmo diverso, più umano, per ascoltare il silenzio e lasciarsi attraversare dalla bellezza.
A mezz’ora a piedi dal centro del paese, un sentiero panoramico conduce alla magnifica Pieve di San Floriano, chiesa altomedievale del IX secolo posta a 750 metri d’altezza. Da lassù, lo sguardo abbraccia l’intera valle, regalando un panorama mozzafiato tra prati, creste e cieli limpidi. La pieve è aperta ogni domenica e, su richiesta, anche durante la settimana.
Gli scavi condotti negli ultimi anni hanno svelato un passato ancora più profondo: resti di un sito paleocristiano del IV secolo, una fortificazione longobarda, una chiesa carolingia e antiche abitazioni medievali. Tracce che rendono Illegio un luogo di eccezionale interesse storico e culturale.
Ma Illegio è anche il borgo dei mulini e delle acque vive. Il suggestivo percorso che li collega è un invito alla scoperta: tra tutti spicca il “Mulin dal Flec”, risalente al Cinquecento e ancora funzionante, affiancato dalla sorgente del Touf, che sgorga proprio nel cuore del paese.
Per gli amanti delle camminate, da Illegio partono numerosi sentieri verso il Monte Sernio, la conca di Lunze e le tappe del Cammino delle Pievi, uno dei percorsi più suggestivi del Friuli.
Illegio è molto più di un borgo: è un rifugio dell’anima, un luogo dove arte, storia e natura si incontrano in perfetto equilibrio.
POFABBRO – Frescura, antichi portici e architettura rurale
Nel cuore delle Prealpi Pordenonesi, Pofabbro è uno dei borghi più belli d’Italia, celebre per le sue case in pietra e i porticati ombrosi. Ideale per chi cerca pace e temperature più fresche, è circondato da faggete e offre percorsi escursionistici verso Casera Valinis, perfetti per una passeggiata al fresco.
Poffabro è un borgo autentico e suggestivo, immerso nelle Prealpi Carniche della Val Colvera, in provincia di Pordenone. Riconosciuto tra i Borghi più belli d’Italia, questo paese conserva intatta l’anima della tradizione friulana, con abitazioni in pietra, ballatoi in legno e viuzze silenziose che raccontano un passato contadino ancora vivo nei dettagli architettonici e nella cura dei particolari.
Il borgo sorge a 525 metri di altitudine e offre una vista incantevole sul paesaggio montano circostante. Ogni angolo è un invito alla scoperta lenta: il visitatore è accolto da un’atmosfera sospesa, in cui la modernità sembra essersi fermata fuori dai confini del paese.
Tra dicembre e gennaio, Poffabro si trasforma in un vero presepe vivente grazie all’evento "Poffabro, presepe tra i presepi", che coinvolge ballatoi, cortili e finestre con centinaia di Natività artigianali. Un appuntamento magico che da oltre 27 edizioni attira visitatori da tutta la regione e non solo.
Le radici storiche di Poffabro affondano in epoca romana, quando la valle rappresentava un importante corridoio verso le Alpi. Fu citato per la prima volta ufficialmente nel 1339, ma la sua storia è ancora più antica. Curioso anche l’episodio legato alla Santa Inquisizione, che qui avrebbe celebrato un processo contro presunte streghe nei pressi del monte Ràut.
Tra i luoghi d’interesse si segnalano la chiesa di San Nicola, il Santuario della Beata Vergine della Salute e le numerose botteghe di artigianato locale. Esplorare Poffabro significa entrare in contatto con un mondo semplice, autentico, dove la bellezza si manifesta nella pietra, nel legno, nei silenzi e nei profumi della montagna.
SAURIS DI SOPRA – Il borgo in quota più fresco del Friuli
A oltre 1.400 metri, Sauris di Sopra regala paesaggi alpini, ombra naturale e una piacevole brezza estiva. Tra le sue baite in legno, il profumo dei larici e i sentieri che attraversano pascoli e boschi, ci si dimentica del caldo della pianura. Ottimo anche per una fuga gastronomica con prosciutto e birra artigianale locale.
Sauris è un angolo unico del Friuli Venezia Giulia, sospeso tra storia, natura e tradizione. I suoi tre borghi principali – Sauris di Sopra, Sauris di Sotto e Lateis – sono piccoli scrigni incastonati nelle montagne della Carnia, raggiungibili attraverso una strada panoramica che si snoda tra boschi e tornanti. Oggi Sauris è considerato uno dei Borghi Autentici d’Italia e, grazie alla sua unicità, ha ottenuto il riconoscimento di Best Tourism Village UNWTO.
Un’origine antica e misteriosa
La leggenda narra che furono due soldati provenienti dalla Germania a fondare questa comunità isolata. Il primo documento storico che menziona Sauris risale al 1280. Per secoli, i borghi si svilupparono in modo autonomo, grazie alla conca del Lumiei, ideale per il pascolo. L’accesso è rimasto difficoltoso fino ai primi del ’900, quando venne realizzata la strada per Ampezzo.
Un’isola linguistica e architettonica
Sauris è una delle ultime isole linguistiche germanofone del Friuli, e conserva ancora oggi un dialetto unico, il “saurano”, parlato da generazioni. L’architettura è dominata dagli “stavoli”, antiche costruzioni rurali in pietra e legno di larice, realizzate con l’antica tecnica del Blockbau. Molti di questi edifici sono stati recuperati grazie al “Progetto Sauris” e oggi ospitano alloggi dell’Albergo Diffuso.
Dove si trovano i borghi
- Sauris di Sopra (Plotzn): è il più alto (1.400 m), con la maggior densità abitativa.
- Sauris di Sotto (Dorf): sede del municipio, a 1.212 m, dista circa 3 km dal borgo superiore.
- Lateis: si trova a 1.225 m, raggiungibile risalendo dal lago lungo una deviazione tra i boschi.
Oltre ai tre principali, esistono moltissime micro-località con nomi in saurano incisi su cartelli in legno: un dettaglio che rende unica l’esperienza di esplorazione a piedi. Scoprirli è un gioco e un viaggio nella cultura locale.
Il lago di Sauris: meraviglia alpina
Creato tra il 1941 e il 1948 per la realizzazione di una diga idroelettrica, il lago di Sauris è oggi una delle cartoline più spettacolari del Friuli. Le sue acque turchesi riflettono le cime alpine e offrono un contesto ideale per chi cerca relax, sport e panorami indimenticabili.
In estate si può vivere il lago praticando canoa, kayak, SUP o pedalò, grazie ai servizi offerti in località La Maina. Per gli amanti del trekking, il sentiero 1D costeggia parte della riva e collega la zona della foce del torrente Lumiei a Preitschpound, non lontano da Sauris di Sopra.
Sauris è molto più di una semplice meta: è un mondo a parte, dove ogni dettaglio – dal legno delle case al suono delle parole – racconta una storia secolare. Un luogo da esplorare con lentezza, perfetto per chi cerca freschezza, autenticità e bellezza alpina.
CLAUT – Il paese tra i canyon e i faggi
Situato in Valcellina, Claut è circondato da faggete fresche e rocce scolpite dall’acqua. I sentieri della Val Settimana, le passeggiate lungo il torrente Cellina e le zone d’ombra del Parco Naturale delle Dolomiti Friulane lo rendono un rifugio perfetto. Qui si può godere di pace, silenzio e fresco, anche nei giorni più afosi.
Claut è una meta perfetta per chi cerca l’estate tra montagne selvagge, aria pura e attività all’aria aperta. Questo piccolo borgo, incastonato nel cuore del Parco Naturale delle Dolomiti Friulane, è un vero paradiso per escursionisti, sportivi e amanti del silenzio della natura. Circondato da vette imponenti, canyon scolpiti dall’acqua e boschi secolari, Claut offre esperienze uniche, adatte sia a chi desidera rilassarsi che a chi è in cerca di adrenalina.
I sentieri che partono dal paese si snodano tra creste rocciose, vallate silenziose e rifugi nascosti, regalando panorami mozzafiato e un contatto autentico con la montagna. Le escursioni nella Val Settimana o verso il Campanile di Val Montanaia permettono di scoprire paesaggi intatti e suggestivi. Gli appassionati di bicicletta trovano tracciati per ogni livello, dalle strade forestali agli itinerari tra le frazioni, con percorsi adatti anche alle famiglie.
Per chi ama le sfide verticali, Claut offre vie d’arrampicata su roccia e una delle aree boulder più rinomate della regione, con massi immersi nel bosco e tracciati di ogni difficoltà. L’acqua è protagonista nelle gole e nei torrenti che attraversano il territorio: canyoning e brevi escursioni in canoa tra le forre del Cellina offrono un’esperienza dinamica e rinfrescante, perfetta per le giornate più calde.
Claut, d’estate, è un invito alla libertà. Un luogo dove ogni giornata può trasformarsi in un’avventura diversa: a piedi, in bici, arrampicando o lasciandosi trasportare dall’acqua. Un’esperienza da vivere a contatto con la natura più autentica delle Dolomiti friulane.
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