Aspettando il Premio Luchetta, Trieste apre tre giorni di arte e memoria

Trieste apre il Premio Luchetta con tre giorni di mostre, incontri e spettacoli.

17 novembre 2025 10:09
 Aspettando il Premio Luchetta, Trieste apre tre giorni di arte e memoria -
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TRIESTE – È tutto pronto per l’avvio delle giornate che anticipano la XXII edizione del Premio giornalistico internazionale Marco Luchetta, in programma dal 21 al 23 novembre al Teatro Miela. Un appuntamento che ogni anno richiama nel capoluogo giuliano giornalisti e professionisti dell’informazione provenienti dall’Italia e dall’estero, pronti a confrontarsi su diritti, conflitti, libertà di espressione e sul ruolo della stampa nelle aree più delicate del mondo.

Prima dell’apertura ufficiale, da martedì 18 a giovedì 20 novembre, la città ospiterà un ricco percorso culturale dal titolo “Aspettando il Premio Luchetta”, organizzato in collaborazione con Bonawentura e inserito nel festival S/Paesati. Un programma intenso che attraverso arte, teatro, letteratura e memoria collettiva vuole accompagnare il pubblico fino alle giornate del Premio, offrendo una riflessione ampia sul valore umano e sociale dell’informazione.

Martedì 18 novembre tra arte e memoria

Il primo giorno si aprirà alle 19 con la mostra pittorica “Io fra voi” dell’artista Ingrid Kuris-Akis, un itinerario visivo che utilizza il mito come strumento per esplorare la condizione umana, la relazione con la bellezza e il legame profondo con la natura. Un invito a osservare il mondo attraverso simboli e suggestioni capaci di parlare al presente.

Alle 20.30 il palcoscenico del Teatro Miela ospiterà “A come Srebrenica”, l’intenso monologo civile di Roberta Biagiarelli, dedicato al genocidio del 1995. Uno spettacolo che intreccia racconto e testimonianza, riportando l’attenzione sulla recente istituzione da parte dell’ONU della Giornata internazionale dedicata alla memoria di Srebrenica. Un momento profondamente emotivo che richiama la responsabilità del ricordare.

Mercoledì 19 novembre tra diritti, carcere e il racconto delle guerre

La seconda giornata si aprirà al Teatro Miela con un doppio appuntamento. Alle 17.30 si terrà l’incontro “Voci oltre il muro: donne e diritto/dovere di raccontare”, promosso con la Conferenza Basaglia. Tra le relatrici e i relatori: Ornella Favero, presidente della Conferenza nazionale volontariato giustizia e direttrice della rivista Ristretti Orizzonti; il giornalista Elton Kalica e la psichiatra Giovanna Del Giudice.

Un dialogo che offrirà uno sguardo profondo sulla realtà dei giornali nati dentro gli istituti di pena italiani, in particolare su Ristretti Orizzonti, una delle esperienze più importanti del giornalismo penitenziario in Italia. Un lavoro che mette in contatto volontari e detenuti in un percorso condiviso di scrittura, analisi, confronto e formazione.

Alle 20.30 tornerà in scena Roberta Biagiarelli, affiancata da Sandro Fabiani, con lo spettacolo “Pazi snajper – Attenzione cecchino”. Il pubblico sarà condotto nel cuore dell’assedio di Sarajevo, raccontato attraverso le voci di chi resiste e di chi colpisce. Una narrazione teatrale che unisce fragilità, paura, sguardi incrociati e la durezza delle scelte in tempo di guerra.

Giovedì 20 novembre tra libri, fotografia e un omaggio ad Alexander Langer

La giornata conclusiva partirà alle 17 con la scrittrice Antonella Sbuelz, che incontrerà ragazze e ragazzi per dialogare sul romanzo “Questa notte non torno” pubblicato da Feltrinelli, in un appuntamento realizzato insieme al Triestebookfest. Un’occasione per esplorare temi come crescita, identità e complessità del mondo adolescenziale.

Alle 19 si inaugurerà la mostra fotografica “Fate la scuola non fate la guerra”, curata dall’associazione Diritti e storti Aps. Un percorso di immagini e testimonianze che racconta la sfida del diritto allo studio nei contesti di conflitto, dove l’istruzione diventa un gesto di resistenza e speranza.

A chiudere la serata sarà “Sulle tracce di Alex”, un omaggio teatrale e musicale dedicato ad Alexander Langer nel trentesimo anniversario della sua scomparsa. Il reading, ideato e prodotto da Paolo Bergamaschi, Simone Guiducci, Sandra Ceriani e Mao Valpiana, unirà parole, musiche originali e la voce di Nina Duschek, accompagnando il pubblico in un viaggio emotivo attraverso il pensiero e l’eredità culturale di Langer.

Verso l’apertura ufficiale del Premio

I tre giorni di “Aspettando il Premio Luchetta” accompagneranno il pubblico fino a venerdì 21 novembre, quando si aprirà la XXII edizione con la presentazione del programma Rai “Bambini senza nome” e la consegna del riconoscimento della Fondazione Luchetta Ota D’Angelo Hrovatin a Francesca Albanese, relatrice speciale ONU per i Territori palestinesi occupati.

Un percorso preparatorio ricco di linguaggi e sensibilità, che sottolinea la missione del Premio: raccontare il mondo attraverso l’umanità delle storie, valorizzare chi rischia e lavora per una informazione libera e dare spazio a chi costruisce memoria e consapevolezza attraverso il proprio sguardo.

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