Aquileia, toga ai Lari per Regeni: il gesto che interroga il meeting con Alessandria

Aquileia, toga insanguinata ai Lari per Giulio Regeni: gesto civico contro il meeting con Alessandria, tra memoria e richiesta di verità.

01 settembre 2025 08:36
Aquileia, toga ai Lari per Regeni: il gesto che interroga il meeting con Alessandria -
Condividi

AQUILEIA (UD) – Un gesto simbolico e di forte valore civile ha acceso il dibattito nell’agro storico aquileiese: una “toga virile” macchiata di sangue è stata deposta ai piedi del Mausoleo Candia come voto ai Lari per chiedere giustizia per Giulio Regeni. L’iniziativa, nata tra Udine e Codroipo, arriva alla vigilia del meeting Aquileia–Alessandria d’Egitto, suscitando una presa di posizione netta del civismo locale. (Approfondisci sui siti UNESCO del Friuli Venezia Giulia)

Un voto ai Lari per chiedere giustizia

Sulla toga è comparsa una epigrafe latina composta dal prof. Luca Fabbro, che invoca i Lares “ut concivi iustitiam Iulio Regeni reddant”. Un segno rituale e pubblico, inteso come richiamo alla memoria e alla responsabilità collettiva del territorio aquileiese, dove Aquileia è da sempre riferimento identitario e culturale. L’azione si è svolta domenica 31 agosto 2025 ai piedi del Grande Mausoleo Candia, cenotafio ricostruito a metà Novecento e divenuto simbolo dei “cives” dell’agro.

Dal dissenso alla scelta simbolica

Il gruppo civista, avvertito dalla prof.ssa Renata Capria D’Aronco, inizialmente aveva pensato a un gesto forte di protesta; la riflessione, suggerita dal prof. Alexej Giacomini, ha orientato verso un’azione più alta e pregnante: la toga insanguinata, richiamo alla tradizione romana e alla vicenda di Cesare, per rappresentare il dolore del “civis” Regeni e interpellare gli antenati come patroni di una comunità che chiede verità. Nel mirino anche il meeting con delegazione egiziana, ritenuta inadempiente nel chiarire le responsabilità del 2016.

Le voci dei promotori

Il prof. Giacomini ha definito l’appuntamento un “obbligo morale” in vista del convegno internazionale, auspicando che gli studiosi egiziani assumano una posizione chiara verso il proprio governo. Il prof. Alberto Travain, alla guida del Fogolâr Civic e dell’Academie dal Friûl, ha richiamato in marilenghe la coscienza storica di una aquileiesità che trascende i confini amministrativi, chiedendo una reazione orgogliosa e determinata alla ferita ancora aperta.

Coscienza aquileiese territoriale

Il gesto è stato presentato come atto di civismo attivo e di appartenenza a una civitas che unisce l’intera comunità friulana. Tra i presenti, oltre ai consiliarii rionali, la dott.ssa Maria Luisa Ranzato, che ha ricordato le responsabilità dell’Egitto e dell’Università di Cambridge; un messaggio di apprezzamento è giunto dal sindaco di Terzo d’Aquileia, Giosualdo Quaini. Nel frattempo, a Udine, lo striscione per Regeni è stato rimosso da Palazzo D’Aronco, decisione che ha riacceso il confronto pubblico. (Leggi anche i siti Unesco del Friuli Venezia Giulia)

Tra memoria, cultura e responsabilità pubblica

La toga deposta al Mausoleo Candia non è solo un atto emotivo: è una richiesta alla politica e alle istituzioni perché facciano la loro parte, in occasione del meeting di settembre, pretendendo collaborazione e trasparenza. Un invito, in nome della ricerca e della cultura, a trasformare il dialogo Mediterraneo in un abbraccio di civiltà che non rimuova il dovere di verità.

Segui Prima Friuli