Cordenons e Cormons, arriva "Angeli custodi": lo spettacolo che racconta gli eroi silenziosi della Polizia

Spettacolo “Angeli custodi” a Cordenons e Cormons: teatro, memoria e omaggio agli agenti di scorta e ai loro sacrifici.

03 dicembre 2025 08:41
Cordenons e Cormons, arriva "Angeli custodi": lo spettacolo che racconta gli eroi silenziosi della Polizia  -
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CORDENONS e CORMONS – Un progetto teatrale intenso, civile e profondamente emotivo per raccontare gli eroi silenziosi dello Stato. “Angeli custodi – Un passo avanti nel pericolo due indietro davanti al successo”, scritto da Riccardo Irrera e Francesco Gusmitta, diretto e interpretato dallo stesso Gusmitta con le musiche originali di Marco Vannozzi, approda all’Auditorium Aldo Moro di Cordenons (PN) e al Teatro Comunale di Cormons (GO) in due matinée speciali dedicate in primo luogo agli studenti, ma aperte anche al pubblico con ingresso gratuito alle ore 11.

Due mattinate per le scuole, ma aperte a tutti

Lo spettacolo sarà in scena all’Auditorium Aldo Moro di Cordenons giovedì 4 dicembre alle 11:00 e il giorno successivo, venerdì 5 dicembre, alla stessa ora, al Teatro Comunale di Cormons.
Si tratta di due mattinate dedicate ai ragazzi delle scuole, un pubblico privilegiato per un lavoro che punta a lasciare un segno nella memoria delle nuove generazioni, ma l’accesso sarà consentito anche a tutti i cittadini interessati, proprio per rafforzare la dimensione collettiva di questa testimonianza teatrale.

Un’idea nata dal mondo della Polizia e dedicata a Eddie Walter Max Cosina

A far partire l’ingranaggio di questo progetto è stato Lorenzo Tamaro, Segretario Regionale Friuli Venezia Giulia del Sindacato Autonomo di Polizia (SAP), che ha dato forza e direzione a un’idea profondamente legata alla memoria del collega Eddie Walter Max Cosina, agente della scorta di Paolo Borsellino.
“Angeli custodi” nasce proprio come omaggio ai colleghi caduti, ai loro volti spesso dimenticati, alle storie che emergono solo quando la tragedia irrompe nella cronaca.

L’incontro tra Walter Mramor, direttore di Artisti Associati – Centro di Produzione Teatrale, e l’attore triestino Francesco Gusmitta ha reso naturale la fusione tra impegno civile e linguaggio scenico. A questo percorso si è unito il consigliere regionale Elia Miani, che ha indirizzato uno speciale contributo di PromoTurismo verso questo progetto, proprio per favorire la divulgazione della pièce e farne una vera e propria testimonianza storica.

Il cuore dello spettacolo: i “numeri 2”, gli angeli che non si vedono

Il focus dello spettacolo si concentra su coloro “di cui non si parla mai”, i cosiddetti numeri 2, “figli delle stelle”, agenti di Polizia che hanno scelto una vita di servizio lontana dai riflettori: come Demenego e Rotta, come gli angeli di Falcone e Borsellino, come i tanti nomi che la storia ci ha restituito in carne e ossa solo dopo la morte.

“Angeli custodi” non racconta solo i protagonisti delle prime pagine, ma scava nelle esistenze di chi ha camminato un passo avanti nel pericolo e due indietro davanti al successo, di coloro che conosciamo davvero solo quando muoiono, come nel caso di Eddie Walter Cosina.
Si parla delle loro famiglie, dei loro affetti, del peso del dovere e del silenzio, e allo stesso tempo si parla di noi, del modo in cui la società guarda – o non guarda – a chi la protegge ogni giorno.

Sacrificio invisibile: scorte, appostamenti, vita quotidiana

Lo spettacolo accende i riflettori su quel sacrificio nell’invisibile che avviene durante le scorte ai magistrati, nelle lunghe ore degli appostamenti, nelle giornate passate “di lato” alla storia, pur reggendone spesso l’ossatura più fragile.
Il testo vuole mostrare come, dietro ogni nome che finisce in un elenco commemorativo, ci sia una vita piena, fatta di scelte, paure, speranze e una consapevolezza lucida del rischio che si corre ogni giorno.

L’obiettivo è soffiare sulle braci della speranza, ricordando che questi sacrifici non sono stati vani e che devono continuare a parlare alle nuove generazioni, aiutandole a capire il valore della legalità e del servizio.

Il teatro come testimonianza che resta

La forza dello spettacolo risiede nel linguaggio stesso del teatro, nella sua capacità di “solcare l’anima” come una lama dolce ma profonda. La narrazione teatrale non si limita a informare: racconta, coinvolge, segna, trasformando il ricordo in esperienza viva.

La voce, i gesti, le musiche originali di Marco Vannozzi, l’interpretazione intensa di Francesco Gusmitta costruiscono un racconto che punta a lasciare una traccia indelebile nella memoria di chi assiste. È un teatro che parla di coraggio, silenzio, responsabilità, rendendo protagonisti coloro che, per mestiere, stanno sempre un passo indietro rispetto alla ribalta.

Una presenza importante in sala

Alle due rappresentazioni sarà presente anche il Segretario Regionale del SAP FVG, Lorenzo Tamaro, figura chiave nella nascita del progetto. La sua presenza in sala rafforza il senso di continuità tra il mondo del teatro e quello della Polizia, tra la memoria istituzionale e la narrazione artistica.

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