Vendemmia solidale 2025 a Oslavia, il passaggio del grappolo tra tradizione e inclusione
Vendemmia solidale 2025 a Oslavia, il passaggio del grappolo tra tradizione e inclusione


La Vendemmia Solidale è tornata a Oslavia per la sua quinta edizione, confermandosi come un appuntamento capace di unire territorio, cultura e comunità. L’iniziativa è organizzata da APRO – Associazione Produttori Ribolla di Oslavia, che da anni valorizza la Ribolla Gialla come simbolo identitario del colle.
Il passaggio del grappolo
Il momento più suggestivo della manifestazione è stato il Passaggio del Grappolo, un’opera realizzata a partire dai disegni dei bambini della scuola dell’infanzia di Piuma. Questo simbolo, ogni anno, viene consegnato da una cantina all’altra come segno di continuità e condivisione. Dopo essere stato custodito dalla Cantina Fiegl, nel 2025 è toccato alla Cantina Primosic accoglierne il testimone.
Produttori uniti per la ribolla
APRO riunisce cantine storiche come Primosic, Fiegl, Radikon, Gravner, Il Carpino, La Castellada e Dario Prinčič. Insieme portano avanti un progetto condiviso di valorizzazione del colle di Oslavia, trasformando la Ribolla in un vero strumento di cultura e dialogo.
Inclusione e partecipazione attiva
Un aspetto distintivo della Vendemmia Solidale è la collaborazione con l’Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti, che partecipa direttamente alla raccolta dell’uva. Attraverso tatto, olfatto e gusto, i non vedenti hanno dimostrato di poter vivere appieno l’esperienza del vino, confermando come la cultura enologica sia aperta e inclusiva.
Ribolliamo e le novità del 2025
La Vendemmia Solidale è parte integrante di RibolliAMO, la rassegna di ottobre che celebra la Ribolla di Oslavia. L’edizione 2025 si arricchirà inoltre di un traguardo vitivinicolo senza precedenti per APRO, che sarà svelato proprio durante la manifestazione.
Un impegno che guarda al futuro
Con questa iniziativa, APRO rinnova la sua missione di promuovere il colle di Oslavia e diffondere la cultura della Ribolla. La vendemmia diventa così non solo lavoro nei vigneti, ma anche un momento di incontro, solidarietà e inclusione, capace di rafforzare il legame tra comunità e territorio.