Tornello con pagamento di 5 euro, stop a influencer e selfie selvaggi: l'iniziativa di un agricoltore
Protesta in Val Gardena: un tornello da 5 euro sul sentiero del Seceda contro l’eccesso di turisti, influencer


VAL GARDENA (BOLZANO) – Un tornello per arginare l'invasione turistica. È questa la provocatoria iniziativa messa in atto da un agricoltore della Val Gardena, nel cuore delle Dolomiti, che ha deciso di far pagare 5 euro per accedere a un celebre sentiero panoramico del Seceda, da cui si possono ammirare le straordinarie vette delle Odle.
Un gesto clamoroso che ha immediatamente acceso il dibattito su un tema sempre più sentito: quello dell’overturismo.
Tornello a pagamento contro il turismo selvaggio che non rispetta l'ambiente
Sabato scorso, sulla sua proprietà privata, il contadino ha installato un tornello a pagamento per limitare l’accesso al sentiero. L’obiettivo non era fare cassa, ma lanciare un messaggio forte: “basta turismo selvaggio”. Troppi i turisti, spesso armati di smartphone, droni e selfie stick, che invadono l’area, calpestano i prati e abbandonano rifiuti.
L’intervento ha scatenato subito reazioni contrastanti, tanto che le autorità provinciali hanno già ordinato la rimozione del dispositivo, essendo l’area all’interno del Parco Naturale Puez Odle.
Influencer e youtuber nel mirino del Cai
A denunciare pubblicamente il fatto è stato Carlo Alberto Zanella, presidente del Cai Alto Adige, con un post che ha fatto rapidamente il giro dei social: “Novità dalla Val Gardena: adesso si paga anche il pedaggio sui sentieri. Uno dei percorsi più fotografati delle Dolomiti è invaso da influencer, youtuber e instagrammer. È il risultato di un turismo superficiale, favorito anche da alcune scelte politiche”. Le sue parole fanno eco al crescente malumore tra gli abitanti locali, spesso costretti a fare i conti con le conseguenze di una promozione turistica sfrenata e senza regole.
Turismo mordi e fuggi: una minaccia per il territorio
Secondo Zanella, il modello turistico attuale va completamente ripensato: “Per salire in funivia si pagano 48 euro, poi si spendono altri 30 euro in malga. Ma al contadino, che si ritrova a dover pulire e sistemare i sentieri, non resta nulla. È necessario un cambiamento culturale: dobbiamo educare i turisti al rispetto del territorio”. In questo contesto, il tornello diventa simbolo di una protesta più ampia, che richiama alla responsabilità e alla gestione sostenibile del turismo.