Università Popolare di Trieste porta la Comunità Italiana di Belgrado a visitare le eccellenze italiane

L’Università Popolare di Trieste avvia un progetto con la Comunità Italiana di Belgrado: viaggio culturale tra Napoli, Caserta, Pompei e la costiera amalfitana.

22 settembre 2025 11:01
Università Popolare di Trieste porta la Comunità Italiana di Belgrado a visitare le eccellenze italiane -
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TRIESTE – Dal 20 al 23 settembre prende il via un nuovo progetto culturale promosso dall’Università Popolare di Trieste, in collaborazione con il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale e con il sostegno della Regione Friuli Venezia Giulia.

Una delegazione composta da 25 connazionali della Comunità Italiana di Belgrado è protagonista di un viaggio di studio in Italia con tappe a Napoli, Caserta, Pompei e la costiera amalfitana, mete di grande valore storico, artistico e paesaggistico.

Continuare il percorso formativo

L’iniziativa rappresenta la naturale prosecuzione dei corsi di lingua italiana recentemente svolti a Belgrado e si inserisce in un più ampio percorso di valorizzazione culturale e linguistica a beneficio delle comunità italiane all’estero.

Il programma include visite alla Reggia di Caserta, al Museo Archeologico Nazionale di Napoli, a piazza del Plebiscito, a Pompei e alla Galleria Borbonica, con momenti di approfondimento formativo e culturale.

Una delegazione internazionale

La delegazione è accompagnata dal Presidente Edvino Jerian, dal Vicepresidente Paolo Rovis e dal Segretario Generale Fabrizio Somma. Presente anche Alekandar Dender, Presidente dell’Unione delle Comunità Italiane alle Bocche di Cattaro, invitato dal Presidente della Comunità Italiana in Serbia, Dean Ducic.

Un ponte tra Italia e Balcani

Oltre alla valenza formativa, il progetto rafforza i legami identitari tra Trieste e le comunità italiane dei Balcani. L’Università Popolare di Trieste si conferma così un motore di cooperazione culturale internazionale, capace di creare un ponte simbolico tra il Friuli Venezia Giulia e i connazionali residenti all’estero.

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