Udine, lettere minatorie al vicesindaco Venanzi: minacce di morte anche alla figlia di 5 anni
Udine, tre lettere di minacce al vicesindaco Venanzi: nell’anonimo riferimenti anche alla figlia di 5 anni. Solidarietà del Comune.
UDINE — Clima teso a Palazzo D’Aronco, dove è stata recapitata una nuova lettera anonima con minacce di morte indirizzata al vicesindaco Alessandro Venanzi e all’assessore Ivano Marchiol.
Si tratta della terza intimidazione in poche settimane, ma questa volta il contenuto è ancora più grave: tra i riferimenti compaiono anche minacce rivolte alla figlia di appena cinque anni del vicesindaco.
Minacce e tensione politica in città
Le prime due lettere, inviate solo a Venanzi, avevano già portato le autorità a identificare un responsabile.
La nuova missiva, invece, è opera di un autore ancora ignoto e contiene frasi inquietanti e toni intimidatori rivolte anche alla figlia piccola del vicesindaco, tanto da indurre l’amministrazione a convocare una conferenza stampa urgente in Municipio nella tarda mattinata di lunedì 10 novembre.
All’incontro erano presenti il sindaco Alberto Felice De Toni e tutti gli assessori della giunta comunale, che hanno espresso piena solidarietà ai colleghi minacciati e ferma condanna per quanto accaduto.
Venanzi: “Serve riportare serenità”
Pur mantenendo un tono prudente, Venanzi ha parlato apertamente della necessità di abbassare i toni e di ritrovare equilibrio e rispetto nel confronto politico.
«Non vogliamo creare allarmismi — ha spiegato — ma episodi come questo segnano un limite che non deve essere superato. La politica deve tornare a essere dialogo, non odio».
L’assessore Marchiol nel mirino
Anche Ivano Marchiol, destinatario della stessa lettera, è stato minacciato personalmente e invitato a dimettersi. Parole che hanno suscitato preoccupazione e indignazione in tutto il Consiglio comunale.
Solidarietà e indagini in corso
Il Comune di Udine si è stretto intorno ai due amministratori, ribadendo la volontà di proseguire il lavoro amministrativo con serenità e determinazione, senza lasciarsi condizionare da intimidazioni o tentativi di pressione.
Le Forze dell’Ordine hanno già avviato le indagini per risalire all’autore della missiva, mentre la Prefettura e la Questura stanno valutando le misure di tutela necessarie.