Quarant’anni dal primo trapianto di cuore: «Centro regionale trapianti Fvg eccellenza sanitaria»
A Udine celebrati i 40 anni del primo trapianto di cuore: Riccardi esalta il modello regionale e la visione futura della sanità FVG.
UDINE – Un anniversario che coincide con una riflessione profonda sul valore della sanità pubblica e sulle sue prospettive future. L’assessore regionale alla Salute Riccardo Riccardi ha preso parte all’evento dedicato al 40ennale del primo trapianto di cuore eseguito a Udine nel 1985, celebrando la storia di un centro che rappresenta un punto di riferimento nazionale per risultati, competenze e visione innovativa.
Durante il suo intervento, Riccardi ha richiamato il significato di questo anniversario, definendo la storia del Centro regionale trapianti un esempio altissimo di cosa significhi garantire accesso alle cure attraverso competenza, passione e una visione avanzata del futuro. Un percorso che ha permesso a molte persone di vivere nonostante diagnosi gravissime, “il risultato più importante”, ha evidenziato l’assessore.
Nel corso dell’incontro sono state ripercorse le tappe fondamentali della struttura: dai primi interventi del 1985 alla nascita della rete regionale per i trapianti, fino all’innovativa donazione a cuore fermo del 2024, una conquista che conferma la capacità del sistema di evolversi e rispondere alle nuove sfide.
Il quadro complessivo testimonia una crescita costante: 132 trapianti eseguiti nel 2024, anno record per attività, e oltre 3.000 interventi complessivi raggiunti dal Centro regionale trapianti del Friuli-Venezia Giulia.
Riccardi ha ringraziato i professionisti presenti, molti dei quali protagonisti delle prime stagioni del trapianto in regione, sottolineando quanto questo percorso abbia rappresentato e rappresenti tuttora un modello in grado di affrontare acuzie e cronicità. Il Centro regionale trapianti, infatti, integra le risposte più urgenti con la gestione delle condizioni croniche, in un sistema capace di adattarsi ai bisogni di una popolazione in evoluzione.
L’assessore ha evidenziato un concetto chiave: “Non abbiamo fatto quindici centri di trapianto, ne abbiamo fatto uno”. Una scelta strategica, che ha permesso di concentrare tecnologie, competenze e risorse evitando dispersioni, e raggiungendo livelli di eccellenza riconosciuti a livello nazionale e internazionale.
Durante l’intervento, Riccardi ha invitato a riflettere sull’efficacia di questo modello, definendolo un paradigma da seguire per far uscire il sistema sanitario nazionale dalle criticità attuali, spesso aggravate da scelte mancate negli anni passati.
Secondo l’assessore, la specificità del modello regionale sta nella sua multidisciplinarità e nella capacità di abbracciare l’intera filiera dell’assistenza, dalla gestione delle urgenze alla presa in carico delle cronicità, sempre più rilevanti a causa dell’aumento dell’età media della popolazione.
Riccardi ha dedicato un passaggio alla collaborazione tra pubblico e privato, raccontando l’episodio che vide il presidente dell'Udinese Gianpaolo Pozzo mettere a disposizione il proprio aereo per consentire l’esecuzione di un trapianto. Un esempio emblematico di come l’alleanza tra diverse realtà – donatori, famiglie, volontariato, professionisti e imprese – contribuisca al successo della rete trapiantologica.
L’assessore ha inoltre criticato chi ostacola, in modo strumentale, la costruzione di strutture fondamentali per il benessere collettivo, ricordando che il centro trapianti è frutto di scelte coraggiose e lungimiranti che oggi garantiscono cure salvavita.
In chiusura, Riccardi ha voluto rendere omaggio a due figure chiave della storia sanitaria regionale: Adriano Biasutti, ex presidente della Regione, e Gabriele Renzulli, ex assessore, protagonisti delle scelte strategiche degli anni Ottanta grazie alle quali il sistema trapiantologico del Friuli-Venezia Giulia ha potuto svilupparsi fino ai traguardi odierni.
Un anniversario che non solo celebra quarant’anni di trapianti, ma che riafferma l’identità di un modello sanitario fondato su qualità, innovazione e capacità di visione, elementi che hanno reso possibile un risultato che continua a salvare vite.