Promuovevano truffe online e falsi investimenti in criptovalute: sequestrati 30 siti italiani

Trieste, la Polizia di Stato sequestra 30 siti italiani usati per falsi investimenti in criptovalute e truffe online.

27 dicembre 2025 11:53
Promuovevano truffe online e falsi investimenti in criptovalute: sequestrati 30 siti italiani -
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TRIESTE – La Polizia di Stato ha sequestrato 30 siti internet italiani utilizzati per promuovere falsi investimenti in criptovalute, al termine di una complessa attività di indagine nel settore della sicurezza cibernetica. L’operazione è scattata nei giorni scorsi e si inserisce in un quadro di crescente allarme per le truffe online legate al mondo degli investimenti digitali.

Il raggiro: finto lavoro e promesse di guadagni rapidi

L’indagine ha preso avvio dalla denuncia di un cittadino che, agganciato tramite applicativi di messaggistica istantanea, era stato contattato da utenze e account fittiziamente intestati. Convinto di aver concluso un contratto di lavoro a distanza, l’uomo è stato inizialmente invitato ad apporre semplici “like” a video sui social, ricevendo in cambio piccole somme di denaro.

Una volta instaurato un clima di fiducia, alla vittima è stato proposto di passare a presunte attività di trading in criptovalute, con la promessa di guadagni rapidi e considerevoli. In questo modo, il cittadino ha finito per subire una perdita complessiva di circa 7.000 euro.

I portali fake e i wallet dei truffatori

Per rendere credibile l’inganno, gli autori del reato avevano messo a disposizione un portale web dedicato, attraverso il quale la vittima poteva visualizzare falsi andamenti di mercato e investimenti apparentemente vantaggiosi. I versamenti venivano indirizzati verso wallet nella disponibilità dei truffatori, mascherati da strumenti legittimi di investimento.

Le indagini della Polizia Postale

L’attività investigativa è stata condotta dal Centro Operativo per la Sicurezza Cibernetica Friuli Venezia Giulia, sotto il coordinamento del Procura della Repubblica di Trieste, con la direzione del sostituto procuratore Chiara De Grassi.

Attraverso accurate investigazioni digitali, gli specialisti hanno individuato inizialmente un sito web e, successivamente, altri 29 portali riconducibili alla stessa organizzazione. Tutti i siti presentavano strutture grafiche e contenuti simili, erano registrati con dominio “.it” ed erano chiaramente destinati a truffare utenti italiani.

L’allarme: “Diffidare dai guadagni facili”

«Stiamo assistendo a un continuo incremento di denunce da parte di cittadini truffati per falsi investimenti online» – spiega Michela Sambuchi, dirigente del Centro Operativo per la Sicurezza Cibernetica Polizia Postale e delle Comunicazioni Friuli Venezia Giulia.

Il consiglio è chiaro: diffidare delle proposte di guadagno facile e di quelle che promettono rendimenti elevatissimi. È fondamentale rivolgersi esclusivamente a intermediari autorizzati e verificare la loro iscrizione alla Consob, unico strumento per avere la certezza di operare con società realmente esistenti.

Presunzione di innocenza e indagini in corso

La Polizia di Stato precisa che il procedimento penale è ancora nella fase delle indagini preliminari. Le eventuali responsabilità degli indagati saranno valutate nel corso del successivo iter giudiziario. In questa fase non vengono fornite generalità né elementi utili all’identificazione delle persone coinvolte, nel pieno rispetto della presunzione di innocenza.

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