Condannato a Milano per spaccio, latitante albanese è stato arrestato a Trieste: usava documenti falsi

Latitante dal 2023, fermato per un controllo di routine sulla A4, viene riconosciuto e arrestato.

02 agosto 2025 15:24
Condannato a Milano per spaccio, latitante albanese è stato arrestato a Trieste: usava documenti falsi -
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SAN GIOVANNI DI DUINO (TRIESTE) – Un cittadino albanese classe 1997 è stato arrestato dalla Polizia di Stato grazie all’attività di controllo sul territorio messa in atto dagli agenti del Commissariato di Duino Aurisina. Sull'uomo pendeva un ordine di esecuzione per la carcerazione, emesso dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale Ordinario di Milano, in seguito a una condanna definitiva per spaccio di sostanze stupefacenti in concorso.

Era evaso dai domiciliari nel 2023

Il 28enne era stato originariamente arrestato in relazione a un’attività di spaccio avvenuta a Milano il 30 settembre 2023, per la quale era stato condannato a 3 anni di reclusione e al pagamento di una multa pari a 12.400 euro. Inizialmente, dopo l’arresto, gli era stata applicata la misura cautelare degli arresti domiciliari, dalla quale tuttavia è evaso il 15 dicembre 2023, facendo ritorno in Albania.

Una volta rientrato nel suo paese, ha sfruttato una normativa nazionale che consente il cambio legale del cognome, riuscendo così a ottenere documenti completamente nuovi, con l’obiettivo di rientrare in Italia in modo anonimo e sottrarsi alla giustizia.

Riconosciuto e arrestato sull'autostrada A4

Nonostante il tentativo di occultare la propria identità, il soggetto è stato fermato per un controllo di routine da una pattuglia della Polizia di Stato, impegnata in attività di vigilanza lungo l’autostrada A4, all’altezza di San Giovanni di Duino, in direzione del confine di Stato. Grazie a un’attenta analisi dei documenti e a un confronto incrociato con le banche dati, gli agenti sono riusciti a ricostruire la vera identità del latitante.

Le forze dell’ordine hanno immediatamente notificato l’ordine di carcerazione, e il soggetto è stato trasferito presso la Casa Circondariale “E. Mari” di Trieste, dove sconterà il residuo della pena: 2 anni, 9 mesi e 14 giorni.

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