A Trieste debutta “Il viaggio di Nicola Calipari”: alla Contrada il teatro diventa indagine e memoria
La rassegna “AiFabbri2” si apre alla Contrada di Trieste con “Il viaggio di Nicola Calipari”, spettacolo-inchiesta firmato da Coniglio e Giuliani.


TRIESTE – Si apre venerdì 24 ottobre la quinta edizione di “AiFabbri2”, la rassegna dedicata al teatro contemporaneo curata dalla Contrada – Teatro stabile di Trieste.
A inaugurare il nuovo ciclo di appuntamenti sarà la performance-inchiesta “Il viaggio di Nicola Calipari”, ideata, diretta e interpretata da Fabrizio Coniglio e Alessia Giuliani, in doppia replica venerdì 24 ottobre alle 20.30 e sabato 25 ottobre alle 18.00.
Un racconto di teatro civile tra verità e memoria
Lo spettacolo affronta uno dei casi più controversi della storia italiana recente, ricostruendo i fatti del 4 marzo 2005 in Iraq, giorno in cui l’agente dei servizi segreti Nicola Calipari fu ucciso dal cosiddetto “fuoco amico” americano mentre portava in salvo la giornalista Giuliana Sgrena, rapita un mese prima dalla Jihad islamica.
“Il viaggio di Nicola Calipari” è un racconto politico e civile che mette in scena due verità contrapposte, frutto di un lungo lavoro di indagine e ricerca documentaria realizzato da Coniglio, che ha raccolto testimonianze, interviste e materiali d’archivio anche attraverso il suo podcast “Il caso Calipari”.
Teatro e inchiesta per ricostruire una verità mancata
La pièce si basa su documenti autentici: il diario di prigionia di Giuliana Sgrena, note e riflessioni di Calipari, oltre al rapporto ufficiale della delegazione italiana in Iraq.
Attraverso la fusione tra linguaggio teatrale e inchiesta giornalistica, gli attori danno voce ai protagonisti e ricostruiscono il susseguirsi degli eventi che portarono alla liberazione della giornalista e alla morte dell’agente segreto, un caso che ancora oggi suscita interrogativi e ombre.
«Metteremo a confronto le dichiarazioni di Giuliana Sgrena e del mitragliere americano Mario Lozano – spiega Fabrizio Coniglio –. Cercheremo di evidenziare omissioni e contraddizioni, mantenendo una prospettiva neutrale ma capace di stimolare nello spettatore riflessione, empatia e desiderio di giustizia, senza cadere in facili sentimenti antiamericani».
Un teatro essenziale e potente
In scena, due seggiole rappresentano simbolicamente la macchina e la prigione, luoghi fisici e metaforici in cui si svolge la vicenda.
Attraverso un linguaggio sobrio e incisivo, lo spettacolo alterna informazione, tensione e introspezione, restituendo la dimensione umana e morale di un fatto che ha segnato profondamente la memoria collettiva.
Il lavoro di Coniglio e Giuliani non si limita alla rappresentazione scenica: da anni i due artisti portano avanti un progetto di sensibilizzazione nelle scuole e nei contesti sociali, con l’obiettivo di trasmettere ai giovani la memoria civile e il valore del sacrificio di Calipari, uomo di Stato che mise la vita al servizio del dovere e della giustizia.
Un omaggio al coraggio e al senso dello Stato
“Il viaggio di Nicola Calipari” si configura come un processo teatrale mai celebrato, una ricerca di verità che invita il pubblico a interrogarsi su responsabilità, etica e ragione di Stato.
Calipari, come ricordano gli autori, rappresenta «un esempio di umanità e dedizione assoluta, un uomo che ha scelto di proteggere la vita altrui a costo della propria».
Con questo spettacolo, AiFabbri2 conferma la propria vocazione a proporre un teatro civile e di impegno, capace di intrecciare storia, attualità e coscienza collettiva, offrendo al pubblico di Trieste un’esperienza di riflessione profonda e di memoria condivisa.