Una festa disordinata, come piace al vento potente e fascinoso che soffia da tempo immemore su Trieste e sulle terre del nord-est dell’Adriatico. Aquiloni che si librano in volo e tante girandole che si lasciano accarezzare, colorando la piazza simbolo della città. Torna, dal 3 al 5 giugno, per la sua ottava edizione Boramata, la manifestazione che celebra il vento invadente e folle con cui i triestini hanno imparato nei secoli a convivere e a cui scrittori e poeti nostrani hanno dedicato i propri scritti. La formula sarà anche quest’anno quella consolidata, all’insegna della leggerezza e del gioco, con incursioni nella letteratura e nella scienza. Ma quest’anno la festa dedicata a questa tipicità triestina, che rientrerà per la prima volta nel cartellone di Triestestate come evento d’apertura, partirà il sabato 3 e si allungherà fino a lunedì 5 giugno, con la classica vendita delle girandole.
Organizzata da Prandicom, dall’Associazione Museo della Bora come partner, con il contributo della Regione Friuli Venezia Giulia, il sostegno di AcegasApsAmga e la collaborazione del Comune di Trieste, Boramata esplorerà anche quest’anno le mille declinazioni del forte vento catabatico che rappresenta l’anima immutabile di Trieste, incuriosendo i turisti e rassicurando i locali con la certezza della sua presenza. Con Boramataritorneranno i suoi elementi iconici, a partire dalle girandole simbolo della manifestazione, che sabato 3 giugno ripopoleranno il “giardino” della più grande piazza con vista mare d’Europa, regalando ai passanti uno straordinario colpo d’occhio. Realizzate da Edilmaster nei colori del logo di AcegasApsAmga si potranno ammirare e, vanitose come sono, smanieranno per farsi fotografare da tutti gli appassionati dell’ottava arte: l’invito è a condividere gli scatti usando l’hashtag #boramata.
“La Bora è Trieste e renderle omaggio è un po’ come rendere omaggio alla città e ai suoi abitanti. Come AcegasApsAmga siamo partner di questa festa, così colorata e sentita, dalla sua prima edizione, riconoscendoci nel suo valore territoriale. Elemento proprio della città, non sempre amata, Trieste non sarebbe la stessa senza di lei. Ogni cittadino trova un suo modo di viverla nei giorni in cui scorre per le vie di Trieste e così anche AcegasApsAmga, parte di questa comunità, ha evoluto negli anni i propri servizi per adattarli anche alla Bora – dichiara Luciana De Mori, responsabile comunicazione e rapporti con gli stakeholders di AcegasApsAmga -. Per questa ottava edizione, le girandole di Boramata coloreranno piazza Unità con le tinte aziendali, azzurro e magenta: un ulteriore legame che ci unisce a questa manifestazione”. Per Walter Lorenzi, direttore di Edilmaster, la collaborazione con Boramata è “un’occasione concreta per dimostrare quanto i percorsi di istruzione e formazione professionale per Operatore edile finanziati dalla Regione e promossi da Edilmaster attraverso l’A.T. EFFEPI, rappresentino a tutti gli effetti delle traiettorie che permettono di mettere in relazione propositiva competenze acquisite in laboratorio, eventi culturali dall’elevato valore identitario – come lo è Boramata – e città pubblica: un mix perfetto per rendere i nostri studenti al contempo protagonisti e partecipi di qualcosa di unico e straordinario”.
“Ma la Bora – racconta Rino Lombardi, ideatore del “Magazzino dei Venti – Museo della Bora” di Trieste – sarà celebrata anche attraverso le parole di un genio della letteratura, con l’installazione in Piazza Unità della panchina di Svevo: un omaggio all’autore nel centenario dalla pubblicazione de La coscienza di Zeno”. La panchina, realizzata in plastica riciclata, riporta stampata una sua frase a tema, contenuta nell’opera “Una burla riuscita” (1926): “Il cappello del Gaia era stato abbandonato alla bora che lo sollevò alto, alto. Ora un cappello, specie quando soffia la gelida bora, è un oggetto molto importante, e il Gaia perdette la poca capacità di reazione che poteva avere, per seguirlo con l’occhio, esitante se non dovesse rincorrerlo. (…) Il cappello del Gaia, dopo essere calato a terra, sparì ruzzolando sul marciapiedi, dietro al prossimo svolto. S’avviava al Canale, alla definitiva perdizione, ed il Gaia comprese che non lo poteva ripigliare”.
Oltre alle girandole, sabato 3 giugno in Piazza Unità torneranno anche gli aquiloni: a volare saranno le nuove creazioni di due habitué di Boramata, Edo Borghetti “Edofly”, con le sue grandi “bol” e i suoi aquiloni giganti, e Sara Rizzetto, vicecampionessa europea di aquilonismo acrobatico. Alle 15 ci si potrà cimentare con il “laboratorio di aquiloni” curato da Edo Borghetti e offerto da AcegasApsAmga (evento su prenotazione: museobora@iol.it). Alle 17.30 ci si sposterà in Sala Bazlen, all’interno del museo teatrale Schmidl per l’incontro “Dove ci porta la Bora”, a cura di Rino Lombardi, che presenterà al pubblico chicche eoliche, idee ventose e le ultimissime novità dal Museo della Bora. Sarà presente anche Edo Borghetti, globe-trotter del vento, che racconterà la sua passione per gli aquiloni che lo ha portato a partecipare ai più importanti festival in giro per il mondo. Interverranno Giuliano Artico e Giuliano Zannier, che ricorderanno la loro esperienza dedicata alla Bora durante la tournée internazionale Petit petit da Yerevan a Parigi. Mentre l’illustratrice Giovanna Giuliano, autrice del manifesto di Triestestate 2023, presenterà la sua personale interpretazione del vento di est-nord-est. In occasione dell’incontro verrà donata (fino ad esaurimento) una cartolina da collezione firmata dall’illustratore Guido “Zut” Pezzolato.
Domenica 4 giugno ci sarò una nuova esibizione degli aquilonisti ospiti del festival per poi, alle 17, trasferirsi nell’Auditorium del Museo Revoltella, per assistere a una proiezione di videopillole storico-scientifiche, memorie storiche, ma anche climatiche, parte del progetto “Che vento faceva-Memorie del clima”. Si tratta di tre documenti video dedicati a un’antica testa di vento rinvenuta ad Aquileia, alla battaglia della Bora (nei pressi del Vipacco, 394 d.C.) e alla bitta dei venti sul Molo Audace di Trieste. In occasione dell’incontro verrà donata (fino ad esaurimento) l’altra cartolina da collezione firmata dall’illustratore Guido “Zut” Pezzolato.
Lunedì 5 giugno, infine, alle 17 in Piazza Unità ci sarà la tradizionale vendita delle girandole: il ricavato verrà devoluto interamente all’Associazione Trieste entra in gioco Aps. Nata nel 2013 come gruppo di amici, è un’associazione di promozione sociale che opera per creare inclusione attraverso il veicolo dello sport. “Con i contributi che raccoglieremo andremo a pagare le rette di giovani che, per limitazioni di carattere economico o sociale, non possono permettersi di svolgere un’attività sportiva. E abbiamo intenzione di offrire il nostro supporto economico per migliorare le infrastrutture cittadine, per permettere a tutti di praticare sport in maniera più accessibile e godendo di strutture all’altezza”, spiega Alessandro Busetti, presidente di Trieste entra in gioco Aps, precisando come ogni anno siano circa una cinquantina i giovani che vengono supportati dall’associazione.