Sessant’anni del busto di Nazario Sauro: l’idea del ritorno in Istria

Trieste celebra Nazario Sauro e propone il ritorno del busto bronzeo a Capodistria, simbolo di amicizia tra Italia e Slovenia.

10 agosto 2025 20:56
Sessant’anni del busto di Nazario Sauro: l’idea del ritorno in Istria -
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TRIESTE – A pochi mesi dal sessantesimo anniversario del busto bronzeo di Nazario Sauro che domina le Rive, si fa strada un’idea dal forte valore simbolico e culturale: riportare la statua nella sua città natale, Capodistria. La proposta arriva dall’assessore regionale alla Difesa dell’Ambiente Fabio Scoccimarro, intervenuto alle celebrazioni per il 109° anniversario del martirio dell’eroe istriano, organizzate dal Comitato onoranze nel bacino di San Giusto.

Alla cerimonia erano presenti, tra gli altri, il sindaco di Trieste Roberto Dipiazza, il sindaco di Gorizia Rodolfo Ziberna, autorità civili e militari, rappresentanti delle Associazioni d’arma e degli esuli. L’evento si è aperto con l’arrivo in mare dei natanti del Circolo Marina Mercantile Nazario Sauro e del Circolo Canottieri Saturnia, per poi proseguire presso la Stazione Marittima con la lettura del testamento spirituale, la motivazione della Medaglia d’Oro e la deposizione di una corona d’alloro al monumento.

Il messaggio di Sauro ancora attuale

Durante il suo intervento, Scoccimarro ha ricordato come le parole di Sauro – “Prima di tutto, sempre e ovunque, italiani” – continuino a essere un richiamo alla coesione e all’identità nazionale. L’assessore ha voluto sottolineare l’aspetto umano del patriota: non solo eroe militare, ma anche figlio premuroso, fratello solidale e padre affettuoso. Nelle sue lettere emergono affetto e profondo legame familiare, rendendo il suo sacrificio ancora più significativo.

La storia del monumento

Il busto di Nazario Sauro, opera dello scultore Attilio Selva e dell’architetto Enrico Del Debbio, fu inaugurato il 9 giugno 1935 alla presenza di Re Vittorio Emanuele III. Nel 1944 le truppe tedesche lo rimossero per esigenze belliche, trasformando l’area in una postazione contraerea. Successivamente, durante l’occupazione titina del maggio 1945, le statue furono fuse, lasciando un vuoto non solo materiale ma anche simbolico.

Un ponte di amicizia tra Italia e Slovenia

Secondo Scoccimarro, oggi i rapporti tra Italia e Slovenia si basano su un dialogo costruttivo, lontano dalle tensioni del passato. Riportare la statua di Sauro a Capodistria significherebbe sanare una ferita storica e consolidare un percorso di riconciliazione culturale. “Non si tratta di riaccendere divisioni – ha affermato – ma di dare nuovo slancio a un patto di fratellanza che unisce i nostri popoli, come il vento di libertà che ispirava Sauro quando guardava verso l’Istria”.

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