Trieste, ritorna il batiscafo che raggiunse la Fossa delle Marianne: la replica in piazza Unità

Trieste celebra il ritorno del batiscafo Trieste: la replica in scala reale in piazza Unità dal 5 ottobre, poi al Museo de Henriquez.

22 settembre 2025 15:25
Trieste, ritorna il batiscafo che raggiunse la Fossa delle Marianne: la replica in piazza Unità -
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TRIESTE – La città giuliana si prepara a riabbracciare uno dei simboli più straordinari della sua storia scientifica e culturale: il batiscafo Trieste. Dal 5 ottobre al 9 novembre 2025, una riproduzione fedele in scala 1:1 sarà esposta in piazza Unità d’Italia in occasione della Barcolana, prima di trovare la sua collocazione definitiva presso il Museo della Guerra per la Pace Diego de Henriquez.

Il sommergibile originale, costruito nei Cantieri Riuniti dell’Adriatico di Trieste e Monfalcone e completato con la cabina pressurizzata forgiata alle Acciaierie Terni, fu protagonista nel 1960 di una delle imprese più memorabili del Novecento: la discesa fino a 10.916 metri di profondità nella Fossa delle Marianne, con a bordo lo scienziato svizzero Jacques Piccard e l’ufficiale della U.S. Navy Don Walsh.

Un traguardo che consacrò Trieste nel panorama mondiale dell’innovazione tecnologica e della ricerca scientifica, dimostrando la capacità di spingersi oltre i limiti conosciuti dell’esplorazione marina.

Le origini di un progetto visionario

Il batiscafo Trieste nacque dall’intuizione di Auguste e Jacques Piccard, pionieri dell’esplorazione atmosferica e degli abissi. Ma fu decisivo anche il ruolo del triestino Diego de Henriquez, collezionista e visionario che sostenne il valore etico e pacifista di quell’impresa. De Henriquez comprese come una tecnologia nata in parte per la guerra potesse trasformarsi in strumento di conoscenza e pace.

La realizzazione del sommergibile segnò un legame indissolubile tra Trieste e la scienza marina, tanto che ancora oggi il nome “Trieste” riecheggia a livello internazionale come sinonimo di audacia e di ricerca.

La replica in scala reale

Il progetto della replica, promosso dal Comune di Trieste e dall’associazione Mare Nordest, è stato affidato all’azienda M23 Srl di Bergamo, leader nella costruzione di sommergibili e camere iperbariche per Marine e Forze Speciali.

Lungo 15,40 metri, con un diametro di 3,5 metri e un’altezza di 8,5 metri, il batiscafo originale aveva un dislocamento di oltre 51 tonnellate. La parte più straordinaria era la cabina sferica pressurizzata, dal diametro di 2 metri e spessori di acciaio fino a 15 cm, capace di resistere a pressioni superiori a 11 tonnellate per cm².

La replica riprodurrà fedelmente queste caratteristiche, frutto di un lavoro minuzioso e di tecnologie d’avanguardia, trasformandosi in un capolavoro di ingegneria celebrativa. Il suo arrivo in città è previsto il 29 settembre, mentre la presentazione ufficiale al pubblico si terrà il 5 ottobre con un evento dedicato.

Partner e sostenitori

Il progetto gode del sostegno di numerosi partner pubblici e privati: Regione Friuli Venezia Giulia, Fondazione CRTrieste, Trieste Trasporti, Rolex e M23. Proprio Rolex ha reso disponibile una copia del celebre Deep Sea Special, l’orologio sperimentale che accompagnò il batiscafo nel 1960, dimostrando resistenza a profondità estreme.

Questa collaborazione dimostra la volontà condivisa di restituire alla città un simbolo che non è solo memoria storica, ma anche un ponte verso il futuro.

Eventi collaterali: le Giornate del batiscafo

Parallelamente all’esposizione in piazza Unità, Mare Nordest proporrà le “Giornate del batiscafo Trieste e la sua Storia”, un ciclo di incontri e proiezioni all’interno della tensostruttura allestita per la Barcolana.

Gli appuntamenti si terranno il 5 ottobre, il 10 ottobre e l’11 ottobre, con filmati d’epoca, fotografie storiche e racconti a cura di studiosi ed esperti. Sarà un’occasione per riscoprire la straordinaria avventura del sommergibile e trasmettere alle nuove generazioni il fascino dell’esplorazione marina.

Dal mare al cinema

A raccontare questa rinascita sarà anche il regista Massimiliano Finazzer Flory, che ha seguito le fasi di realizzazione della replica nei capannoni di M23 e la sua movimentazione fino a Trieste.

Il risultato sarà un mediometraggio in uscita a gennaio, capace di intrecciare immagini tecniche e poesia narrativa, restituendo al pubblico l’epica di un’impresa che unisce ingegno, coraggio e visione etica.

Un’eredità per il futuro

La collocazione definitiva della replica al Museo de Henriquez non rappresenta soltanto una scelta museale, ma un atto simbolico. Diego de Henriquez, infatti, intuì come l’impresa del batiscafo potesse diventare un messaggio universale di pace e conoscenza.

Oggi, in un’epoca segnata da crisi climatiche e dalla necessità di tutelare gli oceani, il ritorno del batiscafo assume un valore ancora più attuale: la tecnologia al servizio dell’umanità e dell’ambiente.

Trieste, città di mare e di frontiera, si conferma così crocevia di cultura e innovazione, rinnovando un legame storico che continua a parlare alle nuove generazioni.

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