Cadavere decapitato abbandonato in autostrada: ritrovata la testa nel giardino di casa
Trovata la testa del cadavere decapitato del 2008 sul Brennero, chiuso il caso con la confessione del “padre-killer”, autore di tre omicidi in Germania.


BOLZANO - È stata ritrovata la testa del corpo decapitato trovato nel 2008 in un cartone lungo l’autostrada del Brennero, nei pressi di Chiusa, chiudendo così uno dei cold case più intricati degli ultimi anni. Il cadavere era rimasto senza nome per 17 anni fino a quando la Procura di Bolzano ha identificato l’assassino: il suocero della vittima, di origini siciliane, già condannato in Germania per tre omicidi con lo stesso macabro modus operandi.
Ritrovamento del cranio e conferme in corso
Il nuovo proprietario della casa del suocero, situata a Sontheim an der Brenz in Germania, ha scoperto un cranio nascosto nel giardino sotto delle lastre di cemento. L’identificazione definitiva dipenderà dall’esito degli esami del DNA, che serviranno a confermare con certezza l’appartenenza dei resti alla vittima.
Un padre killer condannato per tre omicidi
L'uomo, soprannominato “padre-killer di Sontheim” dalla stampa tedesca, è stato riconosciuto responsabile di tre omicidi efferati. Le vittime erano compagni della figlia, uccisi strangolati e poi smembrati per nascondere i corpi. Per questi delitti sta scontando l’ergastolo nelle carceri tedesche, mentre i suoi figli, coinvolti negli omicidi, hanno ricevuto pene detentive significative.
La vittima ritrovata sull’autostrada del Brennero
I resti rinvenuti nel 2008 sulla A22 appartenevano a Mustafa Sahin, 20 anni, cittadino tedesco di origine turca e genero di Porpora. Sahin era stato costretto a sposare la figlia di Porpora, ma non era mai stato accettato dal suocero. L’omicidio, avvenuto il 13 febbraio 2008, era stato coperto da una falsa testimonianza della figlia che aveva dichiarato la scomparsa volontaria del marito.
La svolta e la chiusura del caso
Solo dopo la confessione in carcere dell'assassino per gli altri delitti, la polizia tedesca ha ricondotto i resti di Sahin al cadavere trovato in Alto Adige. La collaborazione tra la Procura di Bolzano e la polizia tedesca ha permesso di scambiare informazioni e di identificare definitivamente la vittima tramite confronti genetici, con la moglie di Porpora che ha riconosciuto il marito dalle fotografie.