Simonetta Buliani espone “Terre violate”: un grido d’amore per la Terra ferita

Mostra “Terre violate” di Simonetta Buliani a Udine: un viaggio tra arte e consapevolezza ecologica.

31 ottobre 2025 16:00
Simonetta Buliani espone “Terre violate”: un grido d’amore per la Terra ferita -
Condividi

UDINE – Con pennellate intense e cariche di emozione, Simonetta Buliani porta in scena la fragilità del nostro pianeta con la mostra “Terre violate”, che sarà inaugurata sabato 1 novembre alle 18:00 presso la Galleria FARè di Udine, in Corte del Giglio. Un’esposizione che non si limita a mostrare, ma invita a riflettere sul legame profondo e ormai compromesso tra l’uomo e la Terra.

Un grido silenzioso contro le ferite del pianeta

Il tema nasce dal desiderio di osservare con un profondo senso di responsabilità le ferite del pianeta causate dall’essere umano”, spiega Buliani.
Le sue opere si nutrono di emozioni, colori densi e materia viva, dove ogni pennellata diventa un atto di denuncia e al tempo stesso un gesto d’amore verso la natura.

Nella poetica dell’artista emergono con forza tre elementi cardine: Bellezza, Natura e Valori dell’essere umano. Temi che da sempre accompagnano la sua ricerca pittorica, nel tentativo di trasformare il dolore in consapevolezza e la nostalgia in speranza. “Nelle mie tele ho cercato di dare forma alla malinconica consapevolezza che non vi è abbastanza rispetto per la nostra meravigliosa madre Terra, di cui siamo figli”, racconta con sincera partecipazione.

Un percorso tra arte, parole e musica

L’inaugurazione della mostra si trasforma in un vero percorso multisensoriale, pensato per accompagnare il pubblico dentro l’anima del progetto.
Ad aprire la serata sarà l’attore Fabiano Fantini, che offrirà una lettura introduttiva tratta dal testo contenuto nel catalogo dell’esposizione, anticipando i temi centrali dell’opera.

Subito dopo, l’atmosfera si farà ancora più coinvolgente grazie all’intermezzo musicale del Le Pics Ensemble, con Irene Paglietti all’oboe, Lucia Zazzaro alla viola e Tommaso Valerio al violoncello. Le note, delicate e intense, dialogheranno con le tele, amplificando le emozioni e rendendo la fruizione dell’arte un’esperienza totale.

La critica incontra l’impegno

Il giornalista Umberto Sarcinelli accompagnerà il pubblico in un approfondimento sul percorso artistico della pittrice.
Padronanza tecnica, conoscenza del linguaggio e forza del messaggio sono qualità che fanno di Simonetta una vera artista”, sottolinea Sarcinelli, “a cui si aggiungono sensibilità e impegno civile. La mostra ci invita, attraverso queste doti, a riflettere sul mondo di oggi”.

La riflessione di Sarcinelli mette in evidenza la capacità della Buliani di unire estetica e responsabilità sociale, un binomio che oggi diventa sempre più essenziale in un contesto globale segnato da emergenze ambientali.

La filosofia della galleria FARè

Anche i curatori della Galleria, Roberto Casasola e Francesco Cecconi, condividono lo spirito profondo dell’artista:
Siamo molto sensibili alle questioni ambientali, quindi il linguaggio di questa artista ci è particolarmente affine. Il suo lavoro mette in evidenza quanto l’uomo stia danneggiando la Terra. È un tema che ci coinvolge personalmente e che rientra pienamente nella filosofia della nostra realtà, che ama sostenere artisti impegnati su argomenti di questo valore”, dichiarano.

Attraverso questa esposizione, la Galleria FARè conferma il suo ruolo come spazio di incontro tra arte e coscienza, dove la creatività diventa strumento per interrogarsi sul futuro e sulla responsabilità collettiva nei confronti dell’ambiente.

Informazioni e orari di visita

L’inaugurazione di “Terre violate” è fissata per sabato 1 novembre alle ore 18:00, nella Galleria FARè, situata in Via dei Rizzani, 9, interno 3, a Udine.
La mostra resterà aperta fino al 15 novembre, con orario dal martedì al sabato dalle 15:00 alle 19:00.

Un appuntamento imperdibile per chi desidera lasciarsi attraversare da un’arte che sa commuovere, scuotere e far riflettere sulla bellezza – e sulla fragilità – del mondo che abitiamo.

Segui Prima Friuli