Licenziamento di Stefano Puzzer, la Cassazione ribalta la sentenza: «è illegittimo»

La Cassazione annulla il licenziamento di Stefano Puzzer: il caso passa alla Corte d’appello di Venezia, possibili reintegro e risarcimento.

12 settembre 2025 19:17
Licenziamento di Stefano Puzzer, la Cassazione ribalta la sentenza: «è illegittimo» -
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La Cassazione ha stabilito che Stefano Puzzer, volto noto delle proteste contro il green pass durante la pandemia, non poteva essere licenziato dall’Agenzia per il lavoro portuale di Trieste. Con la sentenza n. 24996/25 dell’11 settembre, i giudici hanno accolto il ricorso presentato dall’ex portuale insieme alle avvocate Mirta Samengo e Alessandra Devetag, ribaltando quanto stabilito in precedenza dalla Corte d’appello di Trieste. Lo ha riferito lo stesso Puzzer durante una diretta Facebook.

La decisione della Cassazione

Secondo la Suprema Corte, i lavoratori privi della certificazione verde erano sì da considerarsi assenti ingiustificati, ma la normativa prevedeva espressamente la conservazione del rapporto di lavoro, pur con la sospensione dello stipendio e di ogni altra forma di compenso.
Il licenziamento disciplinare inflitto a Puzzer il 15 aprile 2022 non era quindi legittimo, poiché – sottolineano i giudici – la voluntas legis era chiara: mantenere il posto, anche a fronte della mancata esibizione del green pass.

Il ricorso e le motivazioni

La Corte d’appello di Trieste, l’11 aprile 2024, aveva confermato la legittimità del licenziamento, condannando Puzzer al pagamento delle spese processuali. Una decisione ora bocciata dalla Cassazione, che ha rinviato il procedimento alla Corte d’appello di Venezia per un nuovo giudizio conforme alle motivazioni espresse.
All’epoca, Puzzer – pur avendo contratto il Covid ed essendo dunque in possesso dei requisiti per il green pass – aveva deciso di non esibirlo in opposizione alle normative, rendendosi assente per più giorni e ricevendo la contestazione disciplinare.

Per Puzzer si apre ora la concreta possibilità di ritornare a lavorare in porto e, eventualmente, ottenere un risarcimento.

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