Spiaggia 2020: i criteri stringenti per le vacanze fuori Regione nella Fase 2

Al momento non c'è dubbio alcuno: quella che sta arrivando sarà una stagione turistica tutta incentrata sul made in Italy. Che significa che le vacanze gli italiani potranno farle, certo, ma solo a...

01 maggio 2020 16:59
Spiaggia 2020: i criteri stringenti per le vacanze fuori Regione nella Fase 2 -
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Al momento non c'è dubbio alcuno: quella che sta arrivando sarà una stagione turistica tutta incentrata sul made in Italy. Che significa che le vacanze gli italiani potranno farle, certo, ma solo all'interno dello stesso territorio statale.

All'esterno non si può andare, vista la situazione generalizzata di limitazione negli spostamenti a causa del Covid e quindi le opportunità di svago - sempre rispettando il distanziamento sociale - andranno cercate in casa nostra.

Ma da quando sarà possibile farlo? Il governo nel decreto che avvia la Fase 2 spiega che gli spostamenti dalla regione nella quale ci si trova saranno possibili solo per comprovate esigenze lavorative, di assoluta urgenza, oppure per motivi di salute.

Per ora non è certo che durante l'estate si possano raggiungere le località balneari o di montagna fuori dalla propria Regione.

L'indice da tenere sotto controllo

Perché ciò possa accadere, scrive il Corriere della sera, è necessario che l'indice di contagio resti R0, cioè paria a 0,2. Che significa un tasso di diffusione del virus bassissimo: casi pochi e gestibili. L'incognita resta questa perché nonostante i dati dicano che la strada del ritorno è tracciata, non è dato sapere quando questo accadrà. 

A giudicare dalle prescrizioni poi non tutte le strutture saranno idonee ad ospitare le persone,
visto che la capacità di accoglienza sarà condizionata da spazi nei
quali garantire il distanziamento tra le persone. Quindi solo nel caso
in cui ci dovesse essere condizioni idonee sarà consentito l'ingresso
delle persone non residenti dalle altre regioni. Qui è chiaro che le
regole le stabiliranno le giunte regionali. 

Le tappe data per data

Il primo passo per quanto riguarda le
attività turistiche sarà fatto l'11 maggio, cioè una settimana dopo le
prime riaperture quando sarà possibile tracciare l'andamento dei contagi
a breve termine. Alle Regioni è fatto obbligo di inviare rapporti
giornaliero al comitato scientifico con i dati necessari per eseguire un
corretto monitoraggio nazionale. 

Ecco i requisiti da valutare

Sono cinque i requisiti da valutare, scrive il Corsera: "Stabilità di trasmissione del virus; servizi sanitari non sovraccarichi; attività di readiness (cioè essere preparati a intervenire se c’è rischio); abilità di testare tempestivamente tutti i casi sospetti; possibilità di garantire adeguate risorse per contact-tracing (monitoraggio dei “positivi”); isolamento e quarantena".

Solo le Regioni che rispondono a tutti i requisiti, si potrà valutare la possibilità di tenere aperte le strutture turistiche, anche ai non residenti.

L'incognita delle seconde case

Se non ci saranno nuovi picchi
durante le prime due settimane della Fase 2 intanto, il 18 maggio
potrebbe venire concessa la possibilità di trasferimento nelle seconde
case all’interno della propria Regione.

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