Maratone e trail nonostante la sclerosi multipla: la storia di Silvia Furlani a Nordest24 | VIDEO

Nordest24 intervista Silvia Furlani, atleta friulana che da oltre 30 anni convive con la sclerosi multipla.

03 dicembre 2025 09:57
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UDINENordest24 continua a raccontare le storie di forza e coraggio, questa volta con una grande atleta friulana, che da oltre trent'anni convive con la sclerosi multipla: Silvia Furlani. Punto di partenza della diretta trasmessa il 2 dicembre alle 20.30 su tutti i nostri canali, è stata la sua presenza alla Staffetta Telethon, che ha aggiunto un valore profondo a un evento che ha visto la partecipazione record di 1.060 squadre e oltre 26 mila persone. Leggi anche: Udine, successo straordinario per Telethon: un’edizione record con oltre 26 mila partecipanti.

L'impresa della 24 ore a Telethon

Silvia ci racconta come è stato vivere questa lunga 24 ore. La città si è trasformata in un luogo dove ogni persona corre per qualcosa di più grande di sé. C’è chi partecipa per sostenere un familiare, chi per spirito di solidarietà, chi semplicemente per stringersi attorno alla comunità. Nell’aria si percepisce un’energia particolare, un senso di unione che rende questa manifestazione un appuntamento irrinunciabile.

Gli inizi: la diagnosi e i primi sintomi nel 1986

Il percorso di Silvia inizia nel 1986, quando a soli 26 anni compaiono i primi malesseri. Trovarsi davanti a una diagnosi così impegnativa non è mai semplice. Silvia confida che la prima emozione è stata la paura. Quando una malattia cronica irrompe nella vita, tutto appare sospeso. Ma con il tempo ha scelto di non lasciarsi definire da essa, trasformandola invece in un motore per ripensare priorità e prospettive.

Convivere con una malattia complessa da oltre trent’anni

La sclerosi multipla è una malattia cronica, infiammatoria e neurodegenerativa, colpisce il sistema nervoso centrale e nasce da un meccanismo autoimmune in cui il sistema immunitario attacca la mielina. Nonostante questo, Silvia ha imparato a convivere con i limiti, a riconoscere i segnali del corpo e ad ascoltarsi profondamente.

La forza di un sorriso: amare la vita ogni giorno

Per Silvia il sorriso è una scelta, un modo per affrontare ciò che non si può cambiare. Amare la vita è il suo motto. La vita è una sola, ed è essenziale viverla con intensità e gratitudine, anche quando la strada appare più faticosa.

Lo sport come salvezza: una vita in corsa

Per Silvia lo sport è molto più di un’attività fisica: è il suo salvavita. La corsa le ha permesso di ritrovare equilibrio e determinazione. Ha affrontato sfide straordinarie: la Maratona di New York, competizioni nel deserto libico, un viaggio in solitaria nell’Africa desertica e persino quell’episodio del 2006 in cui si è smarrita nel deserto del Libia, trasformando un momento di paura in un simbolo di rinascita.

Abbattere i pregiudizi

Uno degli impegni più importanti di Silvia è combattere l’idea errata che chi è colpito dalla patologia sia destinato all’immobilità. Con la sua vita dimostra ogni giorno che il movimento è possibile, che la forza può superare il limite e che la volontà è capace di riscrivere narrazioni spesso distorte.

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