Terrore a Cordenons: uomo minaccia di uccidere il figlio neonato con un coltello
CORDENONS (PORDENONE) – Una serata di terrore ha scosso la cittadina friulana di Cordenons: un uomo di 32 anni, fuori controllo, ha minacciato di uccidere il proprio figlio di appena otto mesi, puntandogli un coltello alla gola.
La drammatica sequenza si è svolta nella notte di venerdì 6 giugno e si è conclusa con l’arresto del soggetto, già noto per comportamenti aggressivi, dopo un violento confronto con le forze dell’ordine.
L’uomo si scaglia contro gli agenti con il neonato in braccio
Tutto è iniziato con una furiosa lite scoppiata in una stanza dell’albergo tra il 32enne e la sua compagna, una donna di 31 anni. A seguito della chiamata di emergenza da parte del personale dell’hotel, una pattuglia della Polizia è intervenuta rapidamente sul posto. Giunti alla stanza indicata, gli agenti sono stati accolti da una scena sconvolgente: l’uomo ha sbarrato la porta con forza e ha impugnato un cacciavite prima, poi un coltello da cucina, minacciando di sgozzare il figlio.
Alla riapertura della porta, fatta dalla compagna in stato di shock, l’uomo ha immediatamente afferrato il bambino e ha iniziato a brandire l’arma, costringendo i poliziotti ad arretrare. Con il coltello puntato alla gola del piccolo, ha ordinato agli agenti di abbandonare la stanza. La tensione è esplosa in pochi attimi: l’uomo ha iniziato a sferrare colpi e fendenti, tentando disperatamente di opporsi all’arresto.
Tentativo di fuga e violenza estrema
Il conflitto si è spostato nel corridoio dell’hotel, dove l’aggressore ha continuato a minacciare e attaccare le forze dell’ordine, portando gli agenti a ricorrere all’utilizzo del taser per fermarlo, ma senza riuscire a placarlo completamente.
Anche dopo la liberazione del neonato – fortunatamente rimasto illeso – la furia dell’uomo non si è arrestata. Ha provato a sfilare l’arma di servizio a uno degli agenti e, con estrema forza, ha sfondato la porta di una camera vuota tentando di barricarsi all’interno. L’intervento dei Carabinieri del Norm di Pordenone è stato decisivo: l’uomo, nel buio della stanza, ha continuato a opporre resistenza con morsi, testate e calci.
Cinque agenti feriti e la madre del bimbo sotto shock
Il bilancio dell’episodio è pesante. Cinque membri delle forze dell’ordine – tre poliziotti e due carabinieri – hanno riportato lesioni, con prognosi fino a dieci giorni. Il neonato è stato subito consegnato alle cure della madre. Le autorità hanno attivato i servizi sociali per garantire l’assistenza e il supporto psicologico necessario alla donna e al figlio, oltre a predisporre tutte le tutele del caso per il futuro.
L’uomo è accusato di resistenza a pubblico ufficiale, lesioni, minacce, sequestro di persona
Per il 32enne si sono aperte le porte del carcere, dove è stato condotto con accuse estremamente gravi: resistenza a pubblico ufficiale, lesioni, minacce, oltre alla contestazione di sequestro di persona.