Porto di Trieste, motore di sviluppo per il Friuli Venezia Giulia
Porto di Trieste: nel 2024 crescita del 10% nella movimentazione merci e focus sulle cooperative attive nel settore portuale italiano.
TRIESTE – Nel 2024 il Porto di Trieste ha consolidato il proprio ruolo strategico nel panorama economico regionale e nazionale, movimentando merci liquide – quali petrolio, gas e prodotti chimici – per oltre 41 milioni di tonnellate, registrando un aumento significativo del 10,64% rispetto all’anno precedente. Parallelamente, il porto ha gestito oltre 842 mila containers, più di 505mila passeggeri e circa 318mila veicoli, dati che sottolineano l’importanza e la complessità delle sue attività.
Il porto di trieste come motore di sviluppo economico
L’interesse crescente nei confronti del porto emerge chiaramente dal mondo cooperativo, specialmente nella sua articolazione dedicata a “lavoro e servizi”. Questo settore punta a una conoscenza approfondita e a un confronto costruttivo sul ruolo che il porto riveste non solo per la città di Trieste, ma per tutto il Friuli Venezia Giulia e il sistema imprenditoriale regionale.
In quest’ottica si inserisce l’incontro intitolato “La sottile linea blu”, in programma il 12 giugno a Trieste, presso lo Spazio Regus, sala Sissi, riva T. Gulli 12, con inizio alle 10.30. L’evento, organizzato da Confcooperative Lavoro e Servizi Fvg, si propone di analizzare il porto come driver essenziale per l’economia del mare e lo sviluppo territoriale.
Programma e protagonisti dell’incontro
Dopo i saluti istituzionali di figure di spicco come Roberto Dipiazza, sindaco di Trieste, Daniele Castagnaviz, presidente di Confcooperative Fvg, e Maurizio Era, presidente di Confcooperative Lavoro e Servizi Fvg, sono previsti interventi qualificati da parte di autorevoli rappresentanti istituzionali e del settore portuale. Tra questi: Alessia Rosolen, assessore regionale al Lavoro; Everest Bertoli, assessore comunale alle Politiche Finanziarie; Antonio Gurrieri, Autorità di sistema portuale del mare Adriatico Orientale; Franco Palmiro Mariani, amministratore delegato di Trieste Terminal Passeggeri spa; Sandra Primiceri, vicepresidente del Consorzio di sviluppo economico locale dell’Area Giuliana; Massimo Stronati, presidente nazionale di Confcooperative Lavoro e Servizi, e Maurizio Diamante, segretario nazionale Fit-Cisl.
I lavori saranno coordinati da Riccardo Coretti, giornalista e direttore responsabile della testata online AdriaPorts, garantendo così un moderato confronto e un’analisi puntuale.
Il ruolo delle cooperative nei servizi portuali in italia
Un focus particolare è dedicato alla realtà delle cooperative attive nei servizi portuali e nella movimentazione merci via mare e vie d’acqua, che in Italia contano oltre 210 cooperative. Queste realtà generano un fatturato complessivo superiore ai 310 milioni di euro e impiegano circa 5.250 lavoratori tra addetti diretti e indiretti. Questo dato conferma l’importanza delle cooperative come attori essenziali per il funzionamento efficiente del sistema portuale e per l’occupazione nel settore.
L’evento del 12 giugno si presenta quindi come un momento fondamentale per comprendere il porto di Trieste non solo come punto logistico, ma come motore economico e sociale capace di stimolare la crescita dell’intera regione.
Per approfondire altri aspetti del porto e del suo impatto territoriale, è possibile consultare la sezione dedicata su AdriaPorts.