Trieste, esercitazione antinquinamento e antincendio: risposta operativa promossa a pieni voti

Nel porto di Trieste maxi esercitazione 2025: simulati sversamento in mare e incendio a bordo per testare la risposta operativa.

03 dicembre 2025 09:55
Trieste, esercitazione antinquinamento e antincendio: risposta operativa promossa a pieni voti -
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TRIESTE – Nella rada Nord del porto di Trieste è stata messa alla prova una complessa esercitazione antinquinamento e antincendio 2025, pensata per verificare in condizioni realistiche la capacità di risposta delle risorse marittime locali in caso di incidente in mare con possibile impatto sull’ambiente.

Scenario dell’esercitazione in rada Nord

Lo scenario operativo ha ipotizzato la perdita in mare di sei container da parte di una nave portacontainer in attesa di autorizzazione all’ingresso in porto. Tra questi, un container caricava 60 barili di olio lubrificante: la simulazione ha previsto lo sversamento del prodotto in mare con un livello di inquinamento classificato come lieve-medio, sufficiente però a richiedere il dispiegamento di una risposta coordinata e tempestiva.

L’evento è stato costruito per riprodurre una situazione di emergenza realistica ma controllata, in cui valutare la prontezza dei protocolli e la capacità di dialogo tra tutti i soggetti coinvolti nelle operazioni di soccorso e contenimento.

Mezzi e risorse coinvolte nelle operazioni

La Capitaneria di Porto di Trieste ha assunto il coordinamento delle operazioni, attivando sia i propri mezzi sia quelli definiti “concorrenti”, ossia messi a disposizione da altri enti e strutture operative del territorio. In particolare sono stati impiegati:

  • assetti della Guardia Costiera;

  • unità dei Vigili del Fuoco;

  • risorse della Protezione Civile;

  • l’unità antinquinamento SPICA della società Castalia;

  • un pontone con gru proveniente da Capodistria, destinato al recupero del container affondato.

La sinergia tra tutti questi soggetti ha permesso di simulare l’intera catena di intervento: dall’allarme iniziale, al contenimento dello sversamento, fino alle operazioni di recupero del carico in mare e di messa in sicurezza dell’area interessata.

Simulazione di incendio a bordo dell’unità Castalia

Per rendere ancora più complesso e realistico lo scenario, nel corso dell’esercitazione è stato introdotto anche un secondo evento critico: un principio d’incendio sul ponte poppiero dell’unità Castalia impegnata nelle attività antinquinamento.

Secondo la simulazione, l’incendio sarebbe stato originato da un problema elettrico. La prima risposta è stata affidata al personale di bordo, che ha affrontato immediatamente le fiamme mettendo in atto le procedure interne di emergenza. Successivamente sono intervenuti i Vigili del Fuoco, che hanno provveduto all’estinzione definitiva del rogo e alla messa in sicurezza dell’unità.

Al termine dell’evento simulato, l’unità Castalia è stata rimorchiata in porto per consentire le verifiche tecniche necessarie, proprio come avverrebbe in un incidente reale.

Valutazioni tecniche, ambiente e stabilità dei mezzi

Un ruolo importante è stato svolto dal personale dell’Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente (ARPA), dal consulente chimico del porto e dagli ispettori del Registro Italiano Navale.

Le loro competenze sono state chiamate in causa per:

  • valutare la dispersione e la tossicità dell’olio lubrificante sversato in mare;

  • analizzare gli effetti potenziali sull’ecosistema marino;

  • esprimere un parere tecnico sulla stabilità del pontone impegnato nelle operazioni di recupero del container affondato.

Queste valutazioni hanno permesso di simulare anche l’intero flusso decisionale che, in caso di emergenza reale, supporta la catena di comando nella scelta delle misure più idonee di contenimento e bonifica.

Protocolli testati e cultura della prevenzione

L’esercitazione ha consentito di mettere alla prova l’efficacia dei protocolli operativi e la capacità di risposta integrata di tutti gli enti coinvolti davanti a sversamenti in mare e incendi a bordo.

La direzione marittima di Trieste sottolinea come questi momenti di addestramento congiunto siano fondamentali per:

  • affinare l’interoperabilità tra forze marittime, servizi tecnici e strutture di emergenza;

  • verificare la tempestività del coordinamento in situazioni complesse;

  • rafforzare una cultura condivisa della sicurezza e della prevenzione, a beneficio dell’ambiente marino, degli operatori del porto e della collettività.

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