Ossa nel pozzo della Villetta di Sagrado: sono di Vito Mezzalira, l'ex postino scomparso nel 2019

Pozzo della villetta di Sagrado, la dentatura toglie ogni dubbio: sono di Vito Mezzalira i resti ritrovati. Tre indagati per omicidio.

03 dicembre 2025 10:11
Ossa nel pozzo della Villetta di Sagrado: sono di Vito Mezzalira, l'ex postino scomparso nel 2019 -
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SAGRADO (GO) – I resti ossei rinvenuti nel pozzo della villetta di Sagrado, individuato grazie alle immagini satellitari di Google Earth, sarebbero compatibili con il corpo di Vito Mezzalira, 66enne ex postino triestino scomparso nell’estate del 2019. Una possibile svolta in un caso che da anni tiene con il fiato sospeso familiari e inquirenti, e che ora sembra aver trovato un importante riscontro scientifico nella comparazione dell’arcata dentale.

La comparazione dell’arcata dentale: un riscontro di forte valore probatorio

Secondo quanto riportato dal quotidiano Il Piccolo, nel corso delle analisi sui resti rinvenuti nel pozzo sarebbe emerso un elemento di particolare valenza probatoria in relazione all’identificazione: la mandibola recuperata nel pozzo è stata confrontata con la specifica conformazione dell’arcata dell’uomo scomparso.

In particolare, l’arcata dentale dei resti è risultata corrispondente alle immagini delle radiografie (raggi X) eseguite nel 2019 su Mezzalira e conservate nella sua documentazione sanitaria. Si tratta di un dato considerato altamente significativo dagli esperti, poiché la dentatura di ciascun individuo presenta caratteristiche uniche, che la rendono un indicatore estremamente affidabile nei procedimenti di identificazione.

Al momento, la procura mantiene il massimo riservo sul punto, in attesa di formalizzare la piena riconducibilità dei resti all’ex postino attraverso tutti gli accertamenti medico-legali in corso.

Autopsia sui resti e incarico ai periti: le prossime tappe

Parallelamente alla comparazione odontoiatrica, il fascicolo procede sul fronte degli accertamenti medico-legali. È stato disposto l’affidamento ai periti dell’autopsia sui resti ossei, passaggio fondamentale per stabilire:

  • la data approssimativa della morte;

  • le cause e le eventuali modalità del decesso;

  • la presenza di lesioni compatibili con un’azione violenta;

  • altri possibili indizi utili alla ricostruzione del quadro investigativo.

Il 16 dicembre, alle 14.30, è fissata l’udienza davanti alla Gip Caterina Caputo per il conferimento dell’incarico ai periti: il medico legale Alessia Viero e l’anatomopatologa Debora Mazzarelli, che indicheranno data e luogo in cui verrà effettuata l’autopsia sui resti. Da quell’esame ci si attendono risposte cruciali per chiarire non solo l’identità, ma anche le circostanze della morte.

Tre indagati: concorso in omicidio, sottrazione di cadavere e truffa aggravata

Sul fronte penale l’attenzione è rivolta ai tre soggetti già da tempo al centro delle indagini. Nei confronti della compagna di Mezzalira, del fratellastro della compagna e del figlio della compagna.

La Procura di Gorizia contesta le ipotesi di reato di concorso in omicidio volontario, concorso in sottrazione di cadavere, truffa aggravata e continuata.

Quest’ultima imputazione riguarda, in particolare, il presunto ritiro della pensione intestata a Mezzalira anche dopo la sua scomparsa, circostanza che, se confermata, rafforzerebbe il quadro accusatorio in merito a un possibile disegno volto non solo a occultare il corpo, ma anche a sfruttarne la posizione previdenziale.

Un caso riaperto dalla tecnologia e dal lavoro degli inquirenti

L’individuazione del pozzo in cui sono stati trovati i resti ossei è avvenuta anche grazie all’uso delle immagini satellitari di Google Earth, che hanno contribuito a indirizzare le ricerche verso la villetta di Sagrado. Un elemento che dimostra come, in indagini complesse e stratificate, le nuove tecnologie possano diventare strumenti determinanti per riportare alla luce ciò che è rimasto nascosto per anni.

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