Tragedia del Natisone, le famiglie chiedono 3,7 milioni di risarcimento a Regione e Ministero

Natisone, le famiglie delle tre vittime chiedono 3,7 milioni di euro di risarcimento. A processo vigili del fuoco e un infermiere della Sores.

11 settembre 2025 15:14
Tragedia del Natisone, le famiglie chiedono  3,7 milioni di risarcimento a Regione e Ministero -
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UDINE – Ammonta a tre milioni e 714mila euro la richiesta di risarcimento danni avanzata dalle famiglie Doros, Cormos e Molnar, genitori e fratelli di Bianca, Patrizia e Cristian, i tre ragazzi che persero la vita nelle acque del Natisone il 31 maggio 2024.

Il loro legale, l’avvocato Maurizio Stefanizzi, ha depositato gli atti di costituzione di parte civile nel procedimento penale a carico di tre vigili del fuoco e di un infermiere della Sores, accusati di non aver garantito un tempestivo intervento di soccorso.

Il drammatico caso del Natisone aveva già scosso profondamente l’opinione pubblica, diventando uno dei temi più delicati in Friuli Venezia Giulia.

La richiesta di risarcimento

Secondo l’avvocato Stefanizzi, il danno da risarcire comprende patrimoniali, biologici e morali, calcolati secondo tabella nazionale e giurisprudenza consolidata. La responsabilità, sottolinea, ricade in solido sul dipendente pubblico e sull’ente di appartenenza:

  • per i vigili del fuoco il ministero dell’Interno,
  • per l’infermiere Sores l’ARCS – Azienda regionale di coordinamento per la salute.

Le somme richieste sono così ripartite:

  • 1 milione 269mila euro per la famiglia Cormos,
  • 1 milione 200mila euro per la famiglia Doros,
  • 1 milione 243mila euro per la famiglia Molnar.

L’agonia delle famiglie

Il legale evidenzia come la sofferenza sia stata amplificata dall’agonia prolungata: i ragazzi sono annegati dopo oltre 40 minuti di attesa dei soccorsi, con le famiglie costrette a vivere l’incubo quasi in diretta televisiva.

Un trauma che, secondo le carte depositate, si è tradotto in gravi conseguenze psicologiche: ansia, insonnia, sintomi depressivi, che aggravano il dolore della perdita.

Eventi tragici di questo tipo hanno acceso un dibattito anche sulla sicurezza e l’efficienza dei soccorsi, spingendo istituzioni e cittadini a chiedere garanzie maggiori.

I prossimi processi

Gli imputati hanno scelto il giudizio immediato, rinunciando all’udienza preliminare.

  • Il primo a comparire in aula sarà l’infermiere Sores, il 17 novembre 2025, difeso dall’avvocato Maurizio Miculan.
  • Salvo unione dei procedimenti, i tre vigili del fuoco compariranno invece il 2 dicembre 2025, assistiti dai legali Buonocore e Mangoni.

Un processo che si preannuncia di forte impatto emotivo, con le famiglie delle vittime intenzionate a ottenere non solo giustizia, ma anche un riconoscimento concreto del dolore subito.

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