Addio ad Aldo Colonnello: una vita spesa per scuola, cultura e territori
È morto Aldo Colonnello, maestro e uomo di cultura friulano. Nel 2016 la laurea honoris causa dall’Università di Udine.
Una lunga esistenza dedicata alla scuola, alla crescita civile e alla diffusione della cultura nei territori più fragili e periferici. Si è spento nei giorni scorsi Aldo Colonnello, all’età di 85 anni, figura centrale del panorama educativo e culturale friulano, capace di lasciare un segno profondo nel percorso formativo di intere generazioni. Nato nel 1940 a Spilimbergo, Aldo Colonnello intraprende fin da giovane la strada dell’educazione. Dopo il diploma all’Istituto magistrale “Caterina Percoto” di Udine, nel 1959 svolge il servizio pre-ruolo presso la caserma di Maniago e alla scuola popolare di Tramonti di Sotto, maturando un’esperienza diretta nei contesti più complessi e decentrati del Friuli.
L’ingresso ufficiale nella scuola avviene nel 1962. Insegna come maestro elementare a Navarons di Meduno e, nel 1963, anno segnato dalla tragedia del Vajont, presta servizio a Claut, per poi proseguire il suo percorso a Fanna. Dal 1967 si stabilisce a Grizzo, frazione di Montereale Valcellina, dove resterà fino al 1997, diventando una presenza costante e riconosciuta nel tessuto educativo e sociale della comunità.
Accanto all’attività scolastica, Aldo Colonnello ha sempre coltivato un impegno culturale più ampio. Nel 1969 è tra i fondatori del Circolo Menocchio a Montereale Valcellina, realtà nata per promuovere il pensiero critico, la lettura e il confronto, con una particolare attenzione ai contesti periferici, spesso esclusi dai principali circuiti culturali.
Nel 2016, l’Università di Udine gli conferisce la laurea magistrale honoris causa in Scienze della formazione primaria, riconoscendo ufficialmente il valore di un percorso umano e professionale costruito sul campo, tra aule scolastiche, comunità locali e iniziative culturali di lungo respiro.
«Con la morte di Aldo Colonnello il Friuli perde una delle sue voci più belle e significative». Così Massimo Moretuzzo, capogruppo del Patto per l’Autonomia – Civica FVG, alla notizia della morte di Colonnello, maestro elementare, fondatore del Circolo culturale Menocchio, animatore culturale di rara sensibilità e generosità.
Morte Aldo Colonnello. Moretuzzo: «Perdiamo un vero costruttore di comunità e cultura»
«Aldo ha trasformato la sua passione per la conoscenza in un dono per la comunità – racconta Moretuzzo –. Nato a Spilimbergo nel 1940, portò nelle scuole del Friuli un’aria nuova, fatta di sperimentazione e curiosità, insegnando ai bambini a guardare oltre i confini dei libri di testo, tanto da essere riconosciuto e apprezzato da grandi pedagogisti del tempo. La sua sete di cultura lo spinse a fondare la Biblioteca civica di Montereale, che divenne presto un cuore pulsante di incontri e iniziative, e a dedicarsi con entusiasmo all’archeologia, riportando alla luce frammenti di storia antica. Nel 1989 diede vita al Circolo culturale Menocchio: un luogo di libertà e confronto, capace di attrarre studiosi, poeti e intellettuali da tutta Italia. Qui Colonnello intrecciò dialoghi con figure come Carlo Ginzburg, Elio Bartolini, Federico Tavan, Pierluigi Cappello e Claudio Magris, e seppe dare voce a una terra che voleva raccontarsi al mondo. La sua apertura, riconosciuta da pensatori come Predrag Matvejevič, lo rese simbolo di pace e convivenza, un uomo capace di unire radicamento nella terra friulana e respiro universale. La sua vita è stata una rete di amicizie, di libri, di scavi e di parole condivise – conclude Moretuzzo –: un mosaico che racconta la forza di chi crede che la cultura sia un ponte e non un confine. Per questo, molti lo hanno definito un Menocchio del nostro tempo: un intellettuale che ha saputo incarnare lo spirito di libertà e ricerca che rende viva una comunità, lasciando un segno indelebile nel Friuli e oltre».