Si sente male improvvissamente durante una pausa dal lavoro: muore a 26 anni

Un giovane di 26 anni muore a Monfalcone dopo un malore: la comunità sotto shock.

08 luglio 2025 20:52
Si sente male improvvissamente durante una pausa dal lavoro: muore a 26 anni -
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MONFALCONE – Un giovane operaio di 26 anni, Anik Tanvir Ahmed, originario del Bangladesh, è deceduto dopo un malore mentre si trovava con alcuni amici in un parcheggio nella zona del porto di Monfalcone. La giornata, iniziata come una semplice pausa dal lavoro, si è trasformata in una corsa contro il tempo che non ha lasciato scampo.

Un malore durante un momento di relax

Era pomeriggio, uno dei pochi ritagli di tempo libero a disposizione. Alcuni amici si erano ritrovati per scambiare due chiacchiere e distrarsi. Qualcuno aveva proposto due tiri al pallone. L’idea è durata pochi istanti: il ragazzo, dopo qualche passo, si è fermato, colto da un affanno respiratorio sempre più forte. Ha chiesto aiuto.

La corsa verso l'ospedale

Non c’è stato il tempo per attendere l’ambulanza. Gli amici hanno deciso di trasportarlo in auto al pronto soccorso. Durante il tragitto, le condizioni sono peggiorate drasticamente. Anik Tanvir Ahmed ha perso conoscenza e, all’arrivo in ospedale, risultava già in coma.

I medici hanno provato a stabilizzarlo. Dopo un primo ricovero a Monfalcone, è stato trasferito all’ospedale di Gorizia per ricevere assistenza intensiva. Le condizioni sono rimaste critiche, fino all’esito fatale. Sui social, ricordando la morte del giovane ed il dolore in questo momento, alcuni amici testimoniamo che il 26enne avesse problemi legati all’asma e in più occasioni avesse utilizzato l’inalatore per alleviare la problematica che non si era però mai presentata in forma così pesante.

In questo momento, la mia mente è concentrata su nient'altro che su di te - si legge sui social -. Purtroppo non posso o non potrò fare nulla nella tua situazione. Ma posso pregare Allah per te dal cuore. Poiché Allah è grande, solo Allah ti guarirà. Questa è la mia preghiera. Ho sicuramente fede in Allah. Allah non deluderà mai nessuno. Credo che sarai recuperato molto presto dalla grazia di Allah, mio fratello maggiore.

Una comunità in silenzio

Il ragazzo viveva da diversi anni a Monfalcone con i familiari. Era conosciuto nell’ambiente lavorativo e parlava correttamente italiano. Non faceva parte di club sportivi, ma amava giocare a calcio nei momenti liberi. Il pallone era sempre nel bagagliaio dell’auto, pronto per l’occasione.

La notizia della morte ha lasciato sgomento tra amici e colleghi. La comunità asiatica locale si è stretta attorno alla famiglia, rimasta senza parole per una perdita tanto improvvisa quanto devastante.

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