Latisana ricorda l’alluvione del 1965: un migliaio di persone e oltre 20 sindaci alle commemorazioni

A Latisana si ricorda l’alluvione del 1965: Bordin richiama la necessità di prevenzione e sicurezza per il Tagliamento.

03 settembre 2025 08:50
Latisana ricorda l’alluvione del 1965: un migliaio di persone e oltre 20 sindaci alle commemorazioni -
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LATISANA (UD) – Sessant’anni dopo, il ricordo dell’alluvione del 2 settembre 1965 continua a segnare la memoria della comunità di Latisana e di tutto il Friuli Venezia Giulia. In quella giornata drammatica, il Tagliamento ruppe gli argini allagando strade, distruggendo campi coltivati, travolgendo case e spegnendo vite umane. Fu una tragedia che cambiò per sempre il rapporto tra le popolazioni locali e il grande fiume friulano, imponendo riflessioni e decisioni ancora oggi attuali. GURDA LA DIRETTA DEL CORTEO - GUARDA LA DIRETTA DELL'INCONTRO AL TEATRO ODEON

Una tragedia che segnò il territorio

L’alluvione del 1965 rimane impressa nella memoria collettiva come un evento devastante che mise in ginocchio l’intera comunità. In poche ore, le acque del Tagliamento invasero i centri abitati, causando danni ingenti alle infrastrutture e colpendo duramente l’economia agricola della zona. Quell’esperienza portò a comprendere in modo drammatico quanto fosse fragile l’equilibrio tra uomo e natura, e quanto fosse necessario dotarsi di strumenti di prevenzione e sicurezza idrogeologica.

L’intervento di Mauro Bordin

Durante la cerimonia commemorativa, il presidente del Consiglio regionale del Friuli Venezia Giulia, Mauro Bordin, ha ricordato come “ricordare sia un dovere, ma costruire sicurezza rappresenti un obbligo verso le generazioni future”. Secondo Bordin, la memoria non può restare confinata a un atto celebrativo, ma deve tradursi in un impegno costante delle istituzioni. La sicurezza del Tagliamento, ha sottolineato, resta una “questione aperta” che necessita di collaborazione tra territori, comunità e livelli istituzionali.

Sicurezza e prevenzione come priorità

Il presidente ha evidenziato che la tragedia del 1965 ha insegnato una lezione fondamentale: la vita umana deve avere la priorità assoluta su ogni altro interesse. Per questo, la tutela del territorio e la capacità di prevenire nuove emergenze devono restare al centro dell’azione politica e amministrativa. “Sessant’anni fa una comunità intera fu messa in ginocchio – ha ricordato – oggi il compito è trasformare quel ricordo in azioni concrete, rafforzando la sicurezza e proteggendo i cittadini”.

Un impegno condiviso tra istituzioni e comunità

Bordin ha richiamato anche la necessità di superare divisioni e localismi, lavorando insieme per affrontare con responsabilità i temi della sicurezza idrogeologica. Solo attraverso una collaborazione costante fra istituzioni e comunità locali sarà possibile garantire un futuro più sicuro e sereno. La memoria del 1965, ha ribadito, deve quindi diventare una spinta a costruire un domani solidale, in cui la prevenzione diventi il vero lascito per le nuove generazioni.

Custodire la memoria per guardare avanti

La cerimonia a Latisana non è soltanto un momento di ricordo delle vittime, ma anche un’occasione per riflettere sul rapporto con il Tagliamento e sulla necessità di continuare a investire in sicurezza e prevenzione. “Le nuove generazioni – ha concluso Bordin – hanno diritto a un futuro protetto. Custodire la memoria significa soprattutto costruire insieme un domani più sicuro e solidale”. GURDA LA DIRETTA DEL CORTEO - GUARDA LA DIRETTA DELL'INCONTRO AL TEATRO ODEON

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