Innovalp 2025: il film Abito di confini di Opher Thomson a Moggio Udinese
Il film Abito di confini di Opher Thomson debutta a Moggio Udinese nell’ambito di Innovalp 2025; il giorno seguente focus su carta, arte e territorio a Dordolla.


TOLMEZZO – Dopo aver conquistato il prestigioso Premio Casacomune al Festival Cinemambiente di Torino grazie alla sua capacità di proporre una contro-narrazione che supera etichette deumanizzanti, il film Abito di confini del regista inglese Opher Thomson arriva a Moggio Udinese. La proiezione è prevista per mercoledì 16 luglio alle 21 nel Centro Polifunzionale Romano Treu, con ingresso libero al pubblico. L’evento si inserisce nel programma della Summer School 2025 di Innovalp, promossa dalla Cooperativa Cramars, e sarà arricchito dalla presenza dello stesso autore, che ha scelto di vivere nelle montagne friulane per alimentare la sua ricerca artistica.
Un film senza parole che racconta i confini e i migranti invisibili
Il progetto di Abito di confini è nato nella stagione 2022-2023, quando Thomson ha iniziato a esplorare i movimenti migratori lungo la frontiera montana tra Italia e Francia, raccogliendo materiale artistico senza mai utilizzare videocamere né riprendere direttamente i migranti. Il film si sviluppa infatti come una sorta di “video-mostra” composta esclusivamente da fotografie che documentano i percorsi affrontati dagli erranti invisibili, proponendo scorci di paesaggi e città come protagonisti visivi.
L’opera invita a una profonda riflessione su cosa significhi essere migranti: chi sono? Quando e come si diventa tali? Il migrante appare come un fantasma che non appartiene né al luogo di transito né a quello di arrivo, un “estraneo” spesso invisibile alla società. Thomson interpreta lo spazio pubblico attraverso immagini, suoni e parole, cercando di svelare come questi luoghi influenzino le dinamiche sociali nel tempo.
Dialoghi sulla produzione, cultura e territorio a Dordolla
Giovedì 17 luglio la Summer School si sposterà a Dordolla, borgo simbolo di rinascita e creatività nelle Terre Alte. Alle 9.30, presso l’Asilo ricreatorio, si terrà l’incontro “Produzione come narrazione: carta, arte e territorio”, un dialogo a più voci che vedrà la partecipazione di Florindo Rubbettino, editore e fondatore del Museo d’Impresa “Carta” a Soveria Mannelli.
Insieme all’economista Roberto Grandinetti e a Graziano Lorenzon, direttore di Informest, Rubbettino illustrerà come un museo d’impresa dedicato alla carta possa contribuire a sensibilizzare sul tema della lettura, particolarmente critico in Italia, con bassi indici di lettura. Il progetto rappresenta un modello potenzialmente replicabile anche nei territori montani del Friuli Venezia Giulia.