Una graphic novel per raccontare Ungaretti e la memoria della guerra
Presentata a Nova Gorica e Sagrado la graphic novel di Simona Dell’Orto che chiude il progetto Oltreconfine Ungaretti.


NOVA GORICA – Dopo le passeggiate teatrali dell’estate, il progetto Oltreconfine Ungaretti giunge al suo atto conclusivo con la presentazione della graphic novel Il tempo che ci è rimasto ancora, firmata dall’illustratrice Simona Dell’Orto. Una chiusura che non è solo simbolica ma lascia un segno tangibile, condiviso e collettivo, al termine di un percorso durato quasi un anno.
La nuova opera sarà presentata il 6 ottobre alle 18.00 presso la biblioteca Franceta Bevka di Nova Gorica e il 16 ottobre alle 18.30 nella sala polifunzionale di Sagrado.
Un’opera tra immagini e poesia
Durante le due serate sarà proiettato un video curato dal musicista Franco Feruglio, che ha realizzato anche le musiche originali a corredo delle tavole illustrate. La stessa Simona Dell’Orto accompagnerà il pubblico nel racconto della sua creazione, mentre il direttore artistico Francesco Accomando e la docente Tjaša Ruzzier daranno voce ad alcune poesie in italiano e in sloveno.
La graphic novel non si limita a illustrare, ma rappresenta l’ultimo tassello di un percorso che ha voluto esplorare la figura di Giuseppe Ungaretti, andando oltre la narrazione conosciuta, scavando nell’uomo e nel poeta.
Un soldato e una ragazza come simboli universali
In Il tempo che ci è rimasto ancora i protagonisti non hanno identità precise: il soldato non porta uniformi riconoscibili né appartiene a un esercito specifico, è semplicemente “un soldato”, simbolo di tutti i combattenti. La ragazza è invece l’alter-ego della società civile, rappresentazione universale di chi vive la guerra lontano dalle trincee.
La loro giornata scorre in parallelo: da un lato la quotidianità del fronte, dall’altro la vita stravolta di un villaggio. Due esistenze apparentemente ordinarie, ma piegate e alterate dalla guerra, immerse in una dimensione sospesa in cui il tempo sembra dilatarsi senza un termine definito.
Il bianco e nero come scelta stilistica
Dell’Orto ha scelto l’assenza del colore, affidandosi al bianco e nero e a poche tonalità di grigio. Una desaturazione che sottolinea l’essenzialità della poesia e restituisce l’atmosfera distorta di una realtà falsata dal conflitto.
Tra le tavole emergono versi, estrapolati dai testi originali, proprio come la vita di migliaia di civili e soldati fu strappata alla normalità. La lingua poetica diventa così voce universale, capace di superare barriere e confini, di evocare il senso tragico e assurdo della guerra che ancora oggi si ripete in altre parti del mondo.
Accanto alla voce ungarettiana, trovano spazio anche poeti e poetesse sloveni, a testimoniare che i linguaggi possono cambiare, ma la forza evocativa della poesia resta immutata e universale.
Simona Dell’Orto, l’illustratrice
Simona Dell’Orto, che vive e lavora a Civitanova Marche, è specializzata in prodotti di narrativa e scolastica per l’infanzia, oltre a progetti educational, giochi e gadget. Ha collaborato con brand internazionali come Masha e Orso, Peppa Pig, Barbie, Disney, Mattel, Hello Kitty, e con case editrici come Giunti Editore, Coccole Books, Onda Edizioni, Lisciani Giochi, Raffaello Ragazzi. Realizza illustrazioni originali per copertine e albi e ha esperienza di progettazione a 360 gradi in diversi ambiti, dalla moda al turismo.
Oltreconfine Ungaretti, un progetto transfrontaliero
Il progetto Oltreconfine Ungaretti nasce come iniziativa transfrontaliera tra comunità di lingua italiana e slovena, con l’obiettivo di creare una memoria condivisa e un immaginario storico, culturale e paesaggistico. Il percorso ha indagato la vicenda umana e poetica di Ungaretti tra il 1914 e il 1919, attraverso i luoghi della Grande Guerra in Friuli Venezia Giulia e in Slovenia.
L’iniziativa è finanziata dalla Regione Friuli Venezia Giulia nell’ambito di GO!2025 Gorizia e Nova Gorica Capitale Europea della Cultura, con la direzione organizzativa dell’Associazione Cikale Operose e la direzione artistica di Francesco Accomando.
Partner del progetto sono i Comuni di Sagrado (capofila), Campolongo Tapogliano, Doberdò del Lago – Doberdob, Mariano del Friuli, Romans d’Isonzo, Santa Maria La Longa, Savogna d’Isonzo – Sovodnje e il Gruppo Speleologico Carsico, con il patrocinio delle città di Gorizia e Nova Gorica. Collaborano inoltre gli istituti scolastici Galilei - Pacassi - Fermi e il Polo liceale sloveno Trubar-Gregorčič.