Friuli Venezia Giulia, parte il progetto regionale per il benessere digitale dei bambini
Avviato a Trieste il progetto regionale sul benessere digitale: 150mila euro per bambini, famiglie e formazione degli operatori.


TRIESTE – Un progetto regionale sul benessere digitale per tutelare bambini e adolescenti dall’uso eccessivo degli schermi. È l’iniziativa promossa dal Friuli Venezia Giulia, coordinata dall’Irccs Burlo Garofolo, per la quale sono stati stanziati 150 mila euro in legge di Stabilità (100 mila per il 2025 e 50 mila per il 2026).
I dati sull’esposizione agli schermi
Come ha riferito il dottor Luca Ronfani, dai monitoraggi del sistema Zerodue emerge che già il 3,8% dei bambini tra i 2 e i 5 mesi è esposto agli schermi da un’ora a due ore al giorno. Le percentuali aumentano con l’età: il programma Okkio alla salute rileva che il 34% dei bambini trascorre oltre due ore quotidiane davanti a tv, tablet o cellulare (dato regionale, rispetto al 45% nazionale), percentuale che sale all’82% nei weekend.
Secondo il monitoraggio HBSC, inoltre, quasi il 45% degli adolescenti di 15 anni passa oltre due ore al giorno su pc, tablet o smartphone per navigare sui social network.
Gli effetti di queste esposizioni sono noti: disturbi del sonno, affaticamento oculare, rischio di miopia, minore attività fisica, ritardi nel linguaggio, ansia e depressione.
Gli obiettivi del progetto
Il progetto regionale si articola in una serie di azioni mirate: rafforzamento della rete dei pediatri di famiglia, formazione del personale sanitario ed educativo, coinvolgimento degli operatori del sistema bibliotecario e scolastico.
Cinque gli obiettivi principali, come illustrato dal dottor Marco Grollo:
fornire ai genitori informazioni corrette;
proporre alternative ai comportamenti legati agli schermi;
creare una rete di esperti di educazione digitale;
promuovere un cambiamento culturale, passando dalla logica dell’anticipo a quella della gradualità;
rimettere al centro il benessere del bambino.
Le parole di Riccardi
“Il fenomeno non riguarda solo i bambini – ha osservato l’assessore regionale alla Salute Riccardo Riccardi – ma anche adolescenti e anziani. Le esposizioni scorrette agli schermi si correlano a solitudini, esclusioni e dipendenze. Per questo i programmi e le reti di salute devono guardare innanzitutto ai più fragili”.
Riccardi ha definito il progetto un salto di qualità culturale, capace di generare benefici per tutta la società: “Siamo certi – ha concluso – che l’esperienza regionale avanzata sul benessere digitale porterà risultati concreti per le famiglie e per le comunità”.