Friuli, nasce la Fondazione RECOCER: 17 enti locali uniti per l’energia rinnovabile

Nasce la Fondazione RECOCER: 17 enti locali uniti per una governance innovativa delle comunità energetiche rinnovabili in Friuli Venezia Giulia.

19 settembre 2025 10:41
Friuli, nasce la Fondazione RECOCER: 17 enti locali uniti per l’energia rinnovabile -
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UDINE – Il 17 settembre 2025 segna una data importante per il Friuli Venezia Giulia con la costituzione della Fondazione RECOCER (Regia Coordinata per le Comunità Energetiche Rinnovabili), nuovo soggetto di diritto autonomo a capitale interamente pubblico, nato per la gestione e la valorizzazione dell’energia rinnovabile attraverso un modello innovativo di governance energetica territoriale.

Un progetto condiviso da 17 Comuni

L’iniziativa è stata promossa dalla Comunità Collinare del Friuli, che insieme ai suoi 16 Comuni – da Buja a San Daniele del Friuli, da Fagagna a Treppo Grande – ha firmato l’atto costitutivo della Fondazione. A questi si aggiunge l’ente sovracomunale stesso, portando a 17 i soggetti coinvolti.

Evoluzione di un percorso pionieristico

La Fondazione rappresenta l’evoluzione di un percorso avviato nel 2021 con il supporto tecnico-scientifico del Politecnico di Torino – Energy Center, che ha consentito alla Comunità Collinare di dar vita alla propria Comunità di Energia Rinnovabile (CER). Grazie a questo progetto sono stati realizzati 35 impianti fotovoltaici su edifici pubblici, interamente finanziati dalla Regione Friuli Venezia Giulia con un investimento di 5,4 milioni di euro, per una potenza complessiva superiore a 2 MW.

Struttura e governance

La nuova Fondazione ha scelto la forma di fondazione di partecipazione, che garantisce unità di indirizzo, efficienza gestionale e coinvolgimento diretto di cittadini, imprese e istituzioni. Durante la seduta costitutiva è stato nominato Filippo Bisaro come Presidente, affiancato da Luca Violino e Paolo Pivato nel Comitato di gestione.

Obiettivi e prospettive

La Fondazione RECOCER si pone l’obiettivo di diventare un punto di riferimento per lo sviluppo delle comunità energetiche, coordinando la produzione e il consumo di energia pulita a livello locale. Questo modello consente di ridurre i costi energetici, accelerare i processi di decarbonizzazione e generare benefici non solo economici, ma anche ambientali, sociali e culturali.

Non sono previsti confini territoriali: la Fondazione potrà coinvolgere anche soggetti privati e industriali e promuovere progetti transfrontalieri, con una visione di lungo periodo orientata alla sostenibilità e alla cooperazione tra comunità.

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