Musica censurata e memoria storica: a Trieste il debutto mondiale del Festival Viktor Ullmann

Il Festival Viktor Ullmann apre a Trieste con Mahler e Fano: prima mondiale in sinagoga, musica proibita e memoria storica

21 giugno 2025 12:24
Musica censurata e memoria storica: a Trieste il debutto mondiale del Festival Viktor Ullmann -
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TRIESTE – Un appuntamento straordinario attende il pubblico domenica 22 giugno 2025: alle ore 18, nella suggestiva cornice della Sinagoga di via San Francesco 19, si terrà il concerto inaugurale della dodicesima edizione del Festival Viktor Ullmann, la prima rassegna al mondo interamente dedicata alla musica dell’esilio, proibita e concentrata nei campi di prigionia durante il regime nazifascista.

Musiche proibite tornano a vivere

La serata si aprirà con un evento musicale di grande rilevanza: la prima mondiale della Quinta Sinfonia di Gustav Mahler eseguita per la prima volta all’interno di una sinagoga. Un momento intenso e dal forte valore simbolico, reso ancora più speciale dall’interpretazione del brano “Impressioni Sinfoniche da Napoleone” del compositore Guidalberto Fano, anch’esso eseguito in prima assoluta grazie alla collaborazione con la Fondazione che porta il suo nome.

Presenze di rilievo e memoria storica

Sarà presente anche Vitale Fano, nipote del compositore, testimone diretto della memoria familiare e presidente del Fondo Guidalberto Fano. In chiusura di concerto, verrà eseguito in prima assoluta per l’Italia l’inno israeliano “Hatikvah” nella toccante versione arrangiata da Kurt Weill, altro artista ebreo costretto alla fuga a causa delle persecuzioni razziali.

Il valore umano del festival

Come spiegano gli organizzatori, l’intento della rassegna è quello di riportare alla luce musicisti colpiti dalla censura e dall’oblio, compositori un tempo celebri poi messi a tacere a causa della loro origine o del loro pensiero. Il direttore artistico Davide Casali, anche direttore d’orchestra e presidente dell’Associazione Musica Libera, sottolinea il valore educativo e culturale dell'iniziativa.

Viktor Ullmann

Tra i protagonisti simbolici del Festival figura Viktor Ullmann, compositore e direttore d’orchestra nato nel 1898 a Teschen. Dopo studi a Vienna con Arnold Schönberg e collaborazioni con Zemlinsky, subì l'emarginazione, l’arresto e infine la deportazione a Terezín, dove riuscì comunque a comporre oltre venti opere, tra cui Der Kaiser von Atlantis, testimonianza artistica di straordinario valore.

Un festival che unisce musica e riflessione

Il Festival Viktor Ullmann, ormai appuntamento stabile del calendario culturale triestino, non si limita alla mera esecuzione musicale: offre un'occasione di riflessione sulle gravi conseguenze delle discriminazioni razziali e sull’importanza della memoria storica. Il pubblico avrà modo di riscoprire repertori dimenticati, eseguiti con rigore filologico e passione.

Collaborazioni e prestigio internazionale

Numerose le collaborazioni artistiche che hanno segnato le edizioni precedenti: dal Teatro Lirico Giuseppe Verdi alla Società dei Concerti di Trieste, passando per enti e fondazioni culturali nazionali e internazionali. Il Festival si avvale inoltre di legami diretti con ricercatori, studiosi e familiari dei compositori perseguitati, rendendo ogni concerto anche un documento storico.

Ingresso libero e partecipazione aperta a tutti

Il concerto è a ingresso gratuito, aperto alla cittadinanza e a tutti gli appassionati di musica che vorranno unirsi a questo viaggio di memoria e riscoperta.

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