Gorizia, il Festival Lenghis celebra teatro, libri e musica con “Illusioni” e Paolo Patui

A Gorizia il Festival Lenghis unisce teatro, libri e musica con Vinicio Marchioni e Paolo Patui.

29 ottobre 2025 11:00
Gorizia, il Festival Lenghis celebra teatro, libri e musica con “Illusioni” e Paolo Patui -
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GORIZIA – Una giornata intensa tra teatro, letteratura, musica e memoria. Giovedì 30 ottobre, il Festival dal Teatri des Lenghis Minoritariis – Lenghis anima la città con un ricco calendario di appuntamenti che intrecciano arte e riflessione culturale. Dalle scuole agli spazi teatrali, dagli incontri con gli autori alle esibizioni serali, Gorizia diventa per un giorno la capitale delle lingue minoritarie e della cultura mitteleuropea.

“Illusioni” di Vinicio Marchioni apre la serata

Alle 20.30 al Kulturni Center Lojze Bratuž, il Festival propone “Illusioni”, spettacolo firmato dal regista e attore Vinicio Marchioni e prodotto dal Dramma Italiano di Fiume in collaborazione con Mittelfest.

Sul palco, quattro attori e due coppie si muovono in un intreccio di amori, tradimenti e desideri nascosti, raccontando vite che sembrano eterne ma si dissolvono in un attimo. Il testo, firmato dal drammaturgo polacco Ivan Vyrypaev, è – come spiega Marchioni – “un puzzle meraviglioso, un ingranaggio a orologeria che smonta e ricompone le verità umane con ironia e disincanto, lasciando lo spettatore sospeso tra poesia e realtà”.

Un viaggio teatrale che indaga la fragilità delle relazioni e il bisogno di verità, inserendosi perfettamente nello spirito del festival, dedicato all’incontro tra lingue, culture e sensibilità diverse.

Mattinata con le scuole e la lezione-spettacolo di Mirko Soldano

La giornata si apre alle 11, sempre al Kulturni Center Lojze Bratuž, con la lezione-spettacolo “Fiumani europei per tradizione e un po’ per forza” a cura di Mirko Soldano, pensata per gli studenti delle scuole superiori.

Un format originale che unisce teatro e divulgazione storica, portando in scena le identità complesse della città di Fiume attraverso documenti, letture e testimonianze. Attori e studenti si alternano nei panni di romanzieri, intellettuali e personaggi storici, accompagnati dal “vero Professor D’Alessio”, in un racconto corale che intreccia letteratura, storia e identità europea.

Dialoghi d’autore: “Meet a Mestri” e la voce di Ivor Martinić

Alle 12, la Società Filologica Friulana ospita un nuovo incontro del ciclo Meet a Mestri, momento quotidiano del Festival dedicato al confronto tra autori e pubblico. Protagonista della giornata è il drammaturgo e regista croato Ivor Martinić, che dialogherà con Marcela Serli sulle dinamiche del teatro contemporaneo e sull’importanza del linguaggio come strumento di relazione e identità.

Paolo Patui presenta il libro su Luigi Candoni

Alle 18, nella Casa Krainer di via Rastello, il giornalista e autore friulano Paolo Patui presenta il suo nuovo volume “Luigi Candoni. Un sipario ancora aperto sul teatro italiano del secondo dopoguerra” (CuePress / Teatri Stabil Furlan).

In dialogo con Roberto Collini, Patui ripercorre la vita e l’opera di Luigi Candoni, figura centrale del teatro friulano e nazionale del secondo Novecento. Candoni seppe coniugare la tradizione post-pirandelliana con le forme d’avanguardia del teatro dell’assurdo, offrendo una prospettiva innovativa che ha segnato la rinascita culturale del dopoguerra.

Notis di Gnot: il gran finale in musica

La giornata si conclude con Notis di Gnot, il tradizionale appuntamento musicale del Festival. Alle 22.30 al Caffè Teatro, si esibisce il trio Ieraci / Dreas / Zanette, formato da Eugenio Dreas (contrabbasso), Filippo Ieraci (chitarra) e Jacopo Zanette (batteria).

Il trio propone un viaggio sonoro tra standard jazz e composizioni originali, dove l’improvvisazione incontra influenze rock e contemporanee, trasformando ogni brano in un dialogo aperto tra strumenti e atmosfere.

Un festival che unisce lingue e culture

Il Festival Lenghis continua così il suo percorso di valorizzazione delle lingue minoritarie e delle identità culturali europee, intrecciando teatro, letteratura, musica e formazione.

Una manifestazione che celebra la diversità linguistica come ricchezza, portando a Gorizia artisti, autori e studiosi da tutta l’area adriatico-danubiana e offrendo al pubblico un’occasione unica per scoprire come le lingue possano ancora essere strumenti di dialogo, memoria e creatività condivisa.

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