“FESTIL” riparte da Gradisca d’Isonzo con Angelo Floramo e il viaggio poetico di “Io sono moltitudine”

Il FESTIL apre la stagione autunnale a Gradisca d’Isonzo con “Io sono moltitudine” di Angelo Floramo, viaggio narrativo e musicale su Gorizia.

17 ottobre 2025 20:00
“FESTIL” riparte da Gradisca d’Isonzo con Angelo Floramo e il viaggio poetico di “Io sono moltitudine” -
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GRADISCA D’ISONZO – Prende avvio martedì 21 ottobre la coda autunnale della decima edizione di FESTIL – Festival estivo del Litorale, diretta da Tommaso Tuzzoli e Federico Bellini, con un programma che proseguirà fino a dicembre toccando nuovamente i due principali poli del festival: Udine e Trieste. Dopo una stagione estiva di grande partecipazione, la rassegna si rinnova con una serie di appuntamenti che porteranno sul palco nuove produzioni teatrali e musicali.

L’apertura a Gradisca d’Isonzo con “Io sono moltitudine”

La prima tappa di questo nuovo ciclo è in collaborazione con il Comune di Gradisca d’Isonzo, dove alle 20.30, presso la Sala Bergamas, andrà in scena “Io sono moltitudine”, spettacolo di e con Angelo Floramo, accompagnato dalle musiche del trio Fior delle Bolge.
La produzione, firmata Tinaos, approda per la prima volta nell’Isontino e rende omaggio alla città di Gorizia, centro pulsante della memoria e della storia friulana.

Floramo, scrittore e intellettuale udinese tra i più stimati nel panorama culturale regionale, conduce il pubblico in un viaggio narrativo e musicale che attraversa le vie e le suggestioni di una Gorizia dai mille volti, definita come una “topografia incantata”. L’autore mette in scena un percorso che unisce memoria collettiva, poesia e introspezione, raccontando le stratificazioni di una terra di confine dove convivono lingue, culture e identità diverse.

Un viaggio simbolico nella Gorizia interiore

Nel racconto di Floramo, Gorizia diventa metafora di un’Europa plurale, ricca di contraddizioni ma anche di possibilità. Lo scrittore si presenta come un viandante smarrito, testimone di un tempo contemporaneo colpito da quella che egli definisce “la più atroce delle malattie”: la perdita di identità e la crisi di senso.
Attraverso parole e suoni, Floramo accompagna gli spettatori in un itinerario visionario che “srotola” secoli di storia, intrecciando tragedia e bellezza, sapori e memorie, fino a trasformare la piantina reale di Gorizia in una mappa immaginaria e simbolica, specchio delle molte anime europee.

La forza evocativa della musica e della luce

La componente musicale, affidata al trio Fior delle Bolge, contribuisce a dare corpo e ritmo al viaggio interiore tracciato da Floramo, amplificando le emozioni e il senso di appartenenza a un territorio dalle radici profonde.
Il disegno luci di Mau Willy Tell sottolinea la dimensione poetica e quasi onirica dello spettacolo, rendendo ogni scena un frammento di racconto visivo che si fonde con la parola e il suono.

La tournée prosegue a Udine

Dopo Gradisca d’Isonzo, “Io sono moltitudine” approderà a Udine, dove sarà presentato al Teatro S. Giorgio in collaborazione con il Comune di Udine, proseguendo così la tournée autunnale di FESTIL.
Il festival, nato con l’obiettivo di unire i territori del Friuli Venezia Giulia attraverso il linguaggio del teatro contemporaneo, si conferma anche quest’anno un punto di riferimento per la cultura e la sperimentazione artistica del Nordest.

Con questa nuova edizione autunnale, FESTIL invita il pubblico a riscoprire la forza del racconto dal vivo, in cui la parola, la musica e la memoria si intrecciano per costruire un dialogo profondo tra identità individuale e collettiva.

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