Gemona, l’80ª Festa di Ledis unisce tradizione e comunità
L’80ª Festa di Ledis a Gemona celebra tradizione, comunità e coesione sociale con le parole dell’assessore Zilli.


GEMONA DEL FRIULI (UD) – Una tradizione che unisce memoria, comunità e futuro: la Festa di Ledis ha celebrato oggi la sua 80ª edizione nella suggestiva località sopra Gemona, confermandosi come un momento centrale per l’identità collettiva del territorio.
Le parole di Barbara Zilli
“La Festa di Ledis è il segno concreto di come una comunità sappia custodire e rinnovare le proprie radici, unendo le generazioni” – ha sottolineato l’assessore regionale alle Finanze Barbara Zilli, intervenuta alla manifestazione alla presenza del sindaco di Gemona Roberto Revelant, del presidente della sezione Ana Ivo Del Negro e dello studioso Jurij Cozianin, legato all’Associazione partigiani Osoppo-Friuli.
Zilli ha rimarcato come l’appuntamento rappresenti una vera “gioia per l’intera comunità gemonese, che ritrova in questi momenti la propria identità collettiva”.
La cura della vallata e la memoria degli avi
Durante il suo intervento, l’assessore ha ringraziato gli Amici di Ledis per il loro impegno organizzativo e i proprietari degli stavoli, che con costanza si occupano della vallata mantenendola viva e accogliente. Un lavoro che non solo salvaguarda un paesaggio di grande valore, ma preserva anche la memoria della fatica delle generazioni passate.

Un richiamo alla tradizione che si intreccia con un messaggio rivolto soprattutto ai più giovani, invitati a scoprire il significato profondo dello stare insieme e dell’impegno collettivo. “Il futuro – ha detto Zilli – si costruisce partendo da valori condivisi e da una forte coesione sociale”.
Un simbolo di resilienza e vitalità
Con l’edizione del 2025, la Festa di Ledis non si conferma soltanto come una ricorrenza popolare, ma diventa un simbolo di resilienza, capace di rinnovare il senso di appartenenza e rafforzare la vitalità della comunità di Gemona e delle sue frazioni.
Un appuntamento che, come avvenuto anche in altre celebrazioni storiche del Friuli, rappresenta il filo che lega le generazioni e custodisce l’eredità culturale di un territorio che continua a guardare con fiducia al domani.