Venti soccorritori in azione tutta la notte sulle Prealpi Giulie: tre escursionisti salvati. Cosa è successo.
Recuperati tre escursionisti bloccati sulle Prealpi Giulie: operazioni concluse alle 3 con venti soccorritori impegnati.


UDINE – Si sono concluse soltanto alle tre del mattino le complesse operazioni di recupero che hanno visto impegnati per ore numerosi soccorritori sulle Prealpi Giulie, sopra Passo Tanamea e in prossimità di Casera Pian di Mea. I tre escursionisti in difficoltà, rimasti bloccati dal pomeriggio del 2 ottobre, sono stati finalmente ricondotti in sicurezza a valle insieme alle squadre di intervento.
Lungo e faticoso intervento di soccorso
L’allarme è partito con la richiesta di aiuto al 112, nonostante la scarsissima copertura telefonica in quella zona montana. Subito si è attivata la Sores, inviando sul posto circa venti operatori tra Soccorso Alpino delle stazioni di Udine e Gemona, Guardia di Finanza e Vigili del Fuoco.

Il recupero dell’escursionista più provato
Intorno alle 22, alcuni soccorritori hanno raggiunto l’uomo che si trovava nelle condizioni peggiori: bloccato in un ripido canale roccioso, vicino a un rio, ormai privo di forze e infreddolito. I suoi due compagni, entrambi friulani sulla sessantina, avevano cercato di risalire di una ventina di metri per agganciare la rete telefonica e chiedere aiuto, trovandosi comunque in una zona fitta e difficile da percorrere.

Le difficoltà dell’operazione
Il terreno era particolarmente intricato, con pendenze elevate, vegetazione fitta e passaggi obbligati che hanno costretto i tecnici a muoversi con corde e paranchi per garantire la sicurezza. Per raggiungere e poi trasportare l’uomo stremato è stato necessario adagiarlo in una barella e procedere a spalla, risalendo e ridiscendendo in sicurezza grazie a una lunga corda fissa attrezzata sul posto.
I due compagni, pur esausti, sono riusciti a muoversi autonomamente, ma sempre assicurati a una corda e guidati passo passo dagli operatori per evitare ulteriori rischi.

Il percorso interrotto e la perdita del sentiero
I tre escursionisti avevano intrapreso il sentiero dello Starmaz, raggiungendo la cima del Montemaggiore. Da lì avevano proseguito lungo la Cresta Ovest con l’intenzione di scendere verso Passo Tanamea attraverso il tracciato 711a. Attorno a quota 1100 metri, però, hanno perso la traccia corretta, finendo in un canale sopra Casera Menon, dove la presenza di balze rocciose e un rio ha reso impossibile proseguire.
La mancanza di luce ha reso impraticabile l’intervento dell’elicottero, costringendo i soccorritori a un intervento interamente da terra, concluso solo a notte fonda dopo ore di lavoro intenso e rischioso.