Addio a Dorino Cantarutti, memoria storica dell'Anpi di Manzano

Dorino Cantarutti, partigiano "Verde", è scomparso a 97 anni. Figura storica della Resistenza friulana, era presidente onorario dell'Anpi di Manzano.

18 febbraio 2025 18:03
Addio a Dorino Cantarutti, memoria storica dell'Anpi di Manzano -
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CIVIDALE DEL FRIULI (UDINE)– Il Friuli perde una delle sue figure più rappresentative della lotta partigiana: Dorino Cantarutti, conosciuto con il nome di battaglia "Verde", si è spento all'età di 97 anni nella RSA di Cividale. Il suo impegno nella Resistenza ha segnato profondamente la storia locale, rendendolo un punto di riferimento per la memoria storica del territorio.

L'impegno nella Resistenza

Doro Cantarutti fu tra i primi giovani di Manzano a unirsi ai partigiani garibaldini nella primavera del 1944, quando aveva appena 17 anni. Entrato nel Battaglione Manin della Divisione d’Assalto Garibaldi-Natisone, partecipò a numerose operazioni di guerriglia, tra cui quelle di Nimis e Molinis.

Dopo il passaggio della Natisone sotto il comando del IX Korpus, dovette affrontare le dure condizioni di lotta in Slovenia, un periodo segnato da sacrifici estremi e momenti di grande difficoltà. La sua determinazione e il suo coraggio rimasero però saldi, contribuendo alla resistenza contro l’occupazione nazifascista.

Un punto di riferimento per l'Anpi

Dopo la guerra, Cantarutti continuò a tenere viva la memoria della Resistenza. Per decenni è stato un punto di riferimento per la sezione ANPI di Manzano, di cui era presidente onorario. La sua presenza era costante nelle commemorazioni e nelle manifestazioni per ricordare i valori di libertà e giustizia per cui aveva combattuto.

Nonostante l’età avanzata, aveva partecipato fino all’ultimo alle celebrazioni più importanti, tra cui la visita del presidente Sergio Mattarella ad Ampezzo in occasione dell’80° anniversario della Carnia libera.

L'ultimo saluto

Dorino Cantarutti lascia tre figli: Gianni, Giorgio e Alida. Il suo ricordo resterà vivo non solo nella sua famiglia, ma in tutta la comunità di Manzano e del Friuli, che lo ha sempre considerato un simbolo di impegno civile e storico.

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