Nuovi dazi Usa al 30%, trema il Friuli Venezia Giulia: rischio perdita da un miliardo

Dazi Usa al 30% sulle importazioni Ue: possibile impatto da un miliardo di euro di danni all’export del Friuli Venezia Giulia, a rischio vino, navalmeccanica e arredo.

14 luglio 2025 11:29
Nuovi dazi Usa al 30%, trema il Friuli Venezia Giulia: rischio perdita da un miliardo -
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FRIULI VENEZIA GIULIA – I nuovi dazi Usa al 30% sulle importazioni dall’Unione Europea, annunciati dal presidente Trump, potrebbero generare un impatto da un miliardo di euro sulle esportazioni regionali, secondo le stime del centro studi della Cgia di Mestre.

Stime e rischio per le imprese locali

La valutazione, considerata “prudenziale” dagli artigiani veneti, evidenzia come la nuova tariffa doganale – applicabile dal primo agosto – colpirebbe in modo diretto numerose filiere produttive del Friuli Venezia Giulia, tra cui il settore del vino, uno dei più rappresentativi per l’export verso gli Stati Uniti. Insieme al comparto vitivinicolo, sarebbero penalizzati anche navalmeccanica, mobili e macchinari, comparti che storicamente trainano le esportazioni regionali.

Dettagli sull’export regionale e scenari futuri

Nel 2024, il valore complessivo delle esportazioni dal FVG verso gli Usa ha superato i 2,3 miliardi di euro. In particolare, la provincia di Gorizia guida la classifica grazie all’attività di Fincantieri (oltre 1 miliardo), seguita da Udine con oltre 630 milioni, Pordenone quasi 550 milioni e Trieste con meno di 130 milioni. Numerose le aziende vitivinicole regionali con il mercato statunitense come destinazione principale: prosecco, pinot grigio e ribolla tra le varietà più richieste.

Tensioni internazionali e prospettive di trattativa

La decisione di Washington rischia di sconvolgere le principali catene di approvvigionamento transatlantiche, con conseguenze per aziende, consumatori e fornitori. L’amministrazione Usa lascia comunque aperta la possibilità di negoziare, a condizione che l’Europa rimuova alcune barriere commerciali. L’Unione Europea ha già annunciato la volontà di adottare tutte le misure necessarie per tutelare gli interessi dei Paesi membri, compresa l’eventuale introduzione di contromisure.

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