Croazia, dopo anni di record il turismo frena: «calo inaspettato a luglio»

Luglio 2025, turismo croato in calo: fiducia nei servizi giù di 7,9 punti. Bene commercio, edilizia e occupazione.

12 agosto 2025 11:15
Croazia, dopo anni di record il turismo frena: «calo inaspettato a luglio» -
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CROAZIA – Dopo anni di record e numeri in costante crescita, luglio 2025 segna una battuta d’arresto per il turismo croato, un settore che rappresenta una fetta fondamentale del PIL nazionale e che, fino a poche settimane fa, sembrava destinato a un’altra stagione da primato. I dati pubblicati dalla Commissione europea mostrano un rallentamento significativo del clima di fiducia economico, con un calo inaspettato proprio nel mese in cui l’afflusso di visitatori stranieri dovrebbe raggiungere il picco.

I numeri del calo: l’indice ESI e il peso del turismo

L’indice del clima economico (ESI – Economic Sentiment Indicator) è sceso a 103,3 punti, perdendo 1,2 punti rispetto a giugno (dato rivisto). È il primo calo da marzo e riguarda soprattutto il settore dei servizi, che in Croazia include l’industria turistica e tutta la filiera ad essa collegata: hotel, ristorazione, trasporti, attività culturali e ricreative.

Proprio qui si registra la contrazione più netta: -7,9 punti nell’indicatore di fiducia. I manager intervistati hanno segnalato un peggioramento sia nei risultati degli ultimi tre mesi, sia nelle previsioni a breve termine, con una domanda che non ha rispettato le attese. Un dato che sorprende, considerando che il turismo contribuisce per circa un quarto al PIL croato e che luglio, insieme ad agosto, è tradizionalmente il mese più redditizio per il settore.

Commercio e edilizia: le note positive dell’estate

Nonostante la frenata nei servizi, il quadro generale dell’economia croata non è del tutto negativo. Il commercio al dettaglio registra infatti una forte crescita della fiducia con un +8,6 punti, segnalando una maggiore vivacità delle vendite e aspettative di ordini futuri in aumento. A beneficiarne sono sia i consumatori, che percepiscono una maggiore disponibilità e varietà di prodotti, sia le catene di distribuzione che vedono consolidarsi il giro d’affari.

Anche il settore edilizio chiude luglio con il segno positivo, segnando un +3 punti. Le imprese del comparto segnalano più commesse e maggiore stabilità sui prezzi, complice la spinta degli investimenti infrastrutturali e residenziali sostenuti anche da fondi europei. Questo trend si inserisce in un più ampio processo di modernizzazione e riqualificazione urbana che coinvolge sia le grandi città sia le località turistiche.

Industria e occupazione: luci e ombre

L’industria mostra un miglioramento minimo (+0,5 punti), confermando una fase di cautela: la produzione e gli ordini restano discreti, ma le prospettive per i prossimi mesi restano incerte, soprattutto alla luce della possibile riduzione della domanda estera e dell’andamento dei costi energetici.

Molto più incoraggianti, invece, i dati sull’occupazione. L’indice EEI, che misura le intenzioni di assunzione, è salito di +7,2 punti, segnalando che molte imprese pianificano un ampliamento degli organici. Questo potrebbe significare un autunno più dinamico sul mercato del lavoro, con opportunità non solo nel turismo ma anche in commercio, edilizia e servizi avanzati.

Consumatori prudenti ma stabili

I consumatori croati mantengono un atteggiamento stabile rispetto a giugno, senza variazioni significative nelle aspettative di spesa. La percezione di incertezza economica risulta comunque in lieve calo, segno che, nonostante il rallentamento nel turismo, non si registra un allarme diffuso sulla tenuta dell’economia nazionale.

Una stagione da monitorare

Il calo di fiducia nel settore dei servizi arriva come un campanello d’allarme per la Croazia, soprattutto perché luglio e agosto rappresentano la spina dorsale della stagione turistica. Se la tendenza non verrà invertita nelle prossime settimane, l’impatto potrebbe riflettersi anche sui risultati complessivi del 2025. Tuttavia, la solidità mostrata da commercio, edilizia e mercato del lavoro potrebbe compensare, almeno in parte, la flessione registrata nel comparto turistico.

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