Costi di gestione elevati e perdita di valore delle Ville Venete: l’analisi e la proposta

Le maestose dimore concorrono a definire l’identità culturale, storica, paesaggistica ed artistica del territorio veneto e friulano, ma catastalmente non hanno alcun riconoscimento specifico, nonostante siano vincolate.

11 settembre 2025 11:33
Costi di gestione elevati e perdita di valore delle Ville Venete: l’analisi e la proposta -
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In merito ai recenti articoli comparsi sulla stampa locale, che hanno acceso i riflettori sui costi di gestione elevati e sulla perdita di valore delle Ville Venete - che spesso non trovano compratori attraverso i canali di vendita tradizionali -, interviene l’Associazione per le Ville Venete APS, ente di riferimento dei proprietari delle Ville Venete, che negli ultimi anni ha incrementato il proprio impegno per diffondere la conoscenza e la consapevolezza del potenziale delle maestose dimore che impreziosiscono il territorio veneto e friulano, concorrendo a definirne l’identità culturale, storica, paesaggistica ed artistica. In particolare, e a tal fine, annualmente l’Associazione organizza la GVV - Giornata delle Ville Venete, promossa con IRVV - Istituto Regionale Ville Venete e patrocinato da Ministero della Cultura, ENIT e Regione Veneto, un appuntamento che invita ad avvicinarsi alla Civiltà di Villa e che quest’anno giunge alla quarta edizione (17, 18, 19 ottobre). Le Ville Venete rappresentano infatti una testimonianza architettonica unica e diffusa (nel Veneto in media 7 per comune e in Friuli-Venezia Giulia in media 2 per comune) con circa 500 cicli di affreschi, 1.500 tra statue, fontane, ninfee, peschiere, grotte e 5.000 ettari di parchi storici, giardini all’italiana e romantici. Non sono “solo” questo però. Sono delle case vive che durante la GVV consentono al visitatore di apprezzarle grazia a numerose e varie esperienze, che spaziano dal green alle degustazioni di vini e di prodotti d’eccellenza, dalle visite guidate alle attività per bambini e famiglie, fino alle iniziative sportive e di well-being e tanto altro ancora.

Il primo nodo, secondo l’Associazione, è proprio culturale: non vi è ancora una consapevolezza diffusa del significato e del valore che le Ville Venete esprimono e, anzi, troppo spesso vengono considerate dimore di lusso, pur non avendo i requisiti dimensionali, di confort e sostenibilità richiesti dal mercato e dalle normative attuali e non essendo adattabili alle esigenze moderne a causa della presenza di vincoli. Oltre a ciò, molte sono situate in piccoli comuni e non rappresentano la “location giusta”, non sono attrattive e in grado di produrre reddito.

Qualche dato per capire la portata del fenomeno. Le Ville Venete censite nel Catalogo dell’IRVV - Istituto Regionale Ville Venete sono 4.410, di cui 3.972 nel Veneto e 438 nel Friuli Venezia Giulia.

Le Ville Venete vincolate sono oltre il 50%.

E qui ci si imbatte nel secondo scoglio, che è invece di tipo burocratico: gli immobili vincolati sono censiti nel Catasto fabbricati in modo trasversale tra i diversi gruppi catastali, quindi non hanno alcun riconoscimento specifico, nonostante l’elemento fortemente caratterizzante e limitante del vincolo

Secondo noi, – spiega la presidente dell’Associazione per le Ville Venete APS Isabella Collaltoil primo passo è creare un gruppo catastale per i soli beni vincolati, con l’obiettivo di attrarre gli investimenti dei proprietari privati. Basterebbe aggiungere una “V” di vincolato davanti all’attuale classificazione catastale dell’immobile. Il costo di questa operazione è molto modesto ma le potenzialità sono considerevoli: finalmente la politica potrebbe identificare norme specifiche e strutturali che favoriscano l’uso degli immobili vincolati sia come abitazione privata sia come bene d’impresa (turistica, agricola e sociale)”.

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