Allarme Confagricoltura: a rischio 3.000 imprese e 30.000 posti di lavoro della filiera della canapa

Confagricoltura chiede al Ministero dell’Interno un chiarimento urgente sul Decreto Sicurezza per tutelare la filiera della canapa industriale.

06 ottobre 2025 09:48
Allarme Confagricoltura: a rischio 3.000 imprese e 30.000 posti di lavoro della filiera della canapa -
Condividi

ROMAConfagricoltura ha avviato un’iniziativa ufficiale presso il Ministero dell’Interno per affrontare la grave incertezza normativa che sta mettendo in crisi la filiera della canapa industriale, un comparto che coinvolge oltre 3.000 imprese e garantisce 30.000 posti di lavoro con un gettito fiscale di circa 150 milioni di euro.

Allarme sul Decreto Sicurezza

Al centro della questione vi è l’articolo 18 del nuovo Decreto-legge “Sicurezza”, che introduce il divieto generale delle attività legate ai fiori di canapa, senza però distinguere tra usi leciti e illeciti.
Questa formulazione, secondo Confagricoltura, ha generato una confusione normativa paralizzante, estendendo il rischio di divieto a quasi tutta la filiera e creando sovrapposizioni con il Testo Unico sugli Stupefacenti, con conseguenze pesanti per le imprese agricole e manifatturiere che operano in piena legalità nel settore.

La richiesta di un intervento urgente

Per garantire chiarezza giuridica e tutela operativa agli imprenditori, Confagricoltura ha chiesto al Ministero dell’Interno di emanare un Atto di Interpretazione Autentica, che confermi in modo inequivocabile la legittimità delle produzioni di canapa industriale e ne sancisca l’estraneità rispetto al regime autorizzatorio e sanzionatorio previsto per le sostanze stupefacenti.

L’associazione ha inoltre sollecitato il Governo a standardizzare i controlli e a rafforzare le procedure di verifica, in modo da assicurare un quadro operativo certo per tutti gli attori della filiera, tutelando le imprese che rispettano la legge.

Un comparto strategico per l’economia verde

Il presidente di Confagricoltura Friuli Venezia Giulia, Nicolò Panciera di Zoppola Gambara, ha ribadito la necessità di un intervento rapido: il Decreto Sicurezza – ha ricordato – non intende criminalizzare la produzione di Cannabis Sativa L., ma l’attuale ambiguità rischia di danneggiare un settore dinamico e sostenibile, che rappresenta un motore di innovazione per l’agroindustria italiana.

Il comparto, infatti, produce alimenti e cosmetici naturali, semilavorati per l’industria e l’artigianato, materiali per la bioedilizia, la bioingegneria ambientale e il settore energetico.
Molte delle imprese coinvolte sono guidate da giovani imprenditori che investono in un’agricoltura circolare e rispettosa dell’ambiente.

Rischio competitivo per l’Italia

Confagricoltura avverte che, in assenza di un chiarimento immediato, si rischia di vanificare anni di investimenti e di creare un divario competitivo con il resto d’Europa, dove la canapa industriale è già riconosciuta come coltura strategica per la transizione ecologica e l’economia circolare.

L’associazione chiede dunque al Governo di intervenire tempestivamente, per garantire certezze a un comparto che rappresenta un pilastro dell’innovazione agricola e sostenibile italiana.

Segui Prima Friuli