Teatro, ascolto e cura: parte CARE, laboratorio gratuito per caregiver a Udine

CARE porta il teatro al servizio dei caregiver con laboratori, spettacoli e incontri a Udine, valorizzando la cura come esperienza collettiva.

24 luglio 2025 11:43
Teatro, ascolto e cura: parte CARE, laboratorio gratuito per caregiver a Udine -
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UDINE CARE: il teatro che dà voce ai caregiver. Presentato negli spazi de Le Serre il progetto triennale che unisce teatro, formazione e comunità per valorizzare il ruolo dei caregiver familiari. L’iniziativa, promossa da Zeroidee con il contributo della Regione Friuli Venezia Giulia e la direzione artistica di Klaus Martini, propone un laboratorio gratuito, una lettura scenica e una tavola rotonda.

Un progetto nato dall’ascolto

CARE nasce dal confronto tra Daniela Fattori, che ha vissuto in prima persona la complessità dell’assistenza familiare, e Klaus Martini, attore e amico che l’ha accompagnata in questo percorso. Da questa esperienza prende forma "Briciole", un testo teatrale che racconta la quotidianità della fragilità, ispirando un progetto che fonde arte, cura e formazione. L’obiettivo è creare uno spazio protetto dove chi si prende cura possa condividere il proprio vissuto e sentirsi riconosciuto, attraverso tecniche teatrali e momenti di dialogo.

Laboratorio gratuito per caregiver

Il laboratorio prenderà il via il 2 settembre a Le(Serre di Campoformido e proseguirà ogni martedì fino al 4 novembre, per un totale di dieci incontri serali dedicati a un gruppo ristretto di partecipanti. Gli appuntamenti uniranno teatro, scrittura, esercizi sul respiro e la voce, oltre a momenti guidati da esperti come Laura Giavon (voce), Nicoletta Oscuro e Hugo Samek (danza e movimento). La partecipazione è gratuita, previa prenotazione via mail entro il 23 agosto.

Teatro, comunità e confronto

Il progetto CARE prevede anche appuntamenti aperti al pubblico: il 17 ottobre la lettura scenica di “Briciole” a Le Serre, mentre il 9 novembre si terrà una tavola rotonda con caregiver, professionisti sanitari, psicologi e operatori del settore. L’obiettivo è costruire una rete di sostegno, promuovendo il dialogo tra cultura e sociale, e dare dignità a una figura spesso invisibile.

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